La gestione delle piscine scoperte della città è un’attività quasi di beneficenza

Egregio Direttore, mi permetto di intervenire sulle colonne del suo giornale per fare un po’ di chiarezza sui valori economici relativi alle gestione delle due piscine esterne (Ferrabini e Belgiardino) site nel Comune di Lodi.Numerosi organi di stampa hanno infatti erroneamente riportato in più occasioni che il valore dell’appalto ammontasse alla straordinaria cifra di 600 mila euro o alternativamente che gli utili derivanti dalla gestione dei due impianti fossero anch’essi pari a 600 mila euro.Da una semplice lettura dei bilanci ufficiali pubblicati da GIS srl (società di proprietà del Comune di Lodi incaricata, sino al 2013, della gestione degli impianti sportivi) si possono agilmente ricavare alcuni dati che smentiscono chiaramente i numeri diffusi sino a questo momento. Come potrà notare dalla lettura della tabella allegata, le due piscine hanno prodotto in media nel periodo in esame (dal 2008 al 2013) ricavi per circa 230 mila euro annui, corrispondenti a circa 115 mila euro per singolo impianto. Peraltro, questi ricavi sono tutt’altro che stabili e prevedibili: nelle estati 2008 e 2013, caratterizzate da circa 40 giorni di pioggia, scendono fino a 210 mila euro.

Ovviamente ai ricavi (o alle entrate, se vogliamo chiamarle così, per semplicità di lettura) vanno sottratti i costi (o le uscite) per la gestione degli impianti stessi: personale, acqua, energia, materiali,…. Proprio come nel bilancio di ogni famiglia. Non si possono, e sono certo che Lei converrà con me, confondere i ricavi (o le entrate) con gli utili (o quello che rimane dopo aver pagato tutti i costi).Concentrandoci quindi sui presenti utili che i due impianti avrebbero “teoricamente” generato nei prossimi 6 anni, (600 mila euro come si diceva in precedenza) dai bilanci ufficiali della GIS emerge che negli ultimi 6 anni (dal 2008 al 2013) la gestione complessiva di tutte le strutture sportive dei Comune di Lodi evidenzia, ad eccezione della forte perdita d’esercizio del 2013, un sostanziale equilibrio economico, con utili prossimi allo zero.Per approfondire ulteriormente l’analisi abbiamo formalmente chiesto al liquidatore di GIS di poter aver accesso ai dati relativi ai costi complessivi per singolo impianto in modo da poter rappresentare gli utili (o le perdite) direttamente attribuibili ad ogni piscina. In attesa di ricevere i dati, il sospetto è quello che, eccezion fatta per la torrida estate del 2012, la gestione delle piscine scoperte sia davvero, nelle parole di Raffaele Cantone, “un’attività quasi di beneficenza”. Ad ogni modo, in attesa di ricevere ed analizzare queste ulteriori informazioni, la sostanza economica della vicenda non cambia. Mi e Le domando infatti: come può una piscina che produce in media ricavi per 230 mila euro annui conseguire utili per 100 mila euro annui? Come possono delle piscine esterne, così soggette anche ad un elevato rischio meteorologico, produrre utili netti (al netto della tassazione quindi) superiori al 50% ? quali altre piscine in Lombardia o in Italia producono risultati simili?Non esistono piscine di questo tipo, come già i numeri della GIS possono certificare. Nell’immenso tritacarne mediatico che questa vicenda ha generato sono stati quindi grossolanamente confusi i ricavi con gli utili, senza l’accortezza di verificare le fonti, pubblicamente disponibili. La ringrazio pertanto per lo spazio che vorrà concedermi e spero il mio contributo possa essere utile ad evitare in futuro ogni ulteriore confusione e speculazione in merito. Cordiali saluti

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