La Città metropolitana naviga nei debiti e quelli di Lodi vogliono sposarsi con lei

Egregio direttore, sto seguendo da qualche settimana le varie interviste che «Il Cittadino» pubblica sul Lodigiano del futuro e, a parte qualche cantata fuori dal coro, ho visto che la stragrande maggioranza di coloro che sono stati finora intervistati propendono per l’unificazione del territorio della Provincia di Lodi a quello della città metropolitana di Milano. A esprimersi in questo modo sono soprattutto i politici, ossia coloro che dovrebbero essere più navigati e meglio a conoscenza del problema.Ho scritto “dovrebbero”, dopo che il «Corriere della Sera» di questa mattina, giovedì 25 giugno, mi ha fatto sobbalzare sulla sedia.C’è scritto che la Città metropolitana di Milano ha un buco (macché buco, “una voragine”) di 94 milioni di euro nel proprio bilancio. E per cercare di metterci una pezza, la Città metropolitana è pronta a mettere in vendita Palazzo Diotti, che è la storica dimora del prefetto di Milano. Vuole vendere inoltre un paio di caserme e un’infinità di altri edifici. In poche parole, il bilancio è talmente in rosso che per metterci una pezza la Città metropolitana è intenzionata a disfarsi di tutti i cosiddetti “gioielli di famiglia”. Il valore degli immobili da collocare sul mercato varia tra gli 80 e i 90 milioni di euro. Il «Corriere della Sera» pone dei seri dubbi sulla possibilità che l’operazione riesca a coprire il buco evitando così il commissariamento.A questo punto tutti i “supercervelloni” illuminati che si aggirano per il Lodigiano vorrebbero che questo territorio entri a far parte della Città metropolitana. Un ente che, a quanto sembra, non ha le pezze sul sedere, non ha più neppure quelle, perché è rimasto senza pantaloni, tanto che è costretto a vendere fuori tutto. Bravi, complimenti i nostri politici, hanno davvero capito tutto, ma proprio tutto. A Milano navigano nei debiti e quelli di Lodi vogliono andare a sposarsi proprio lì.

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