La casa è vuota dopo la loro partenza, ma niente tristezza

E adesso … cosa facciamo? Sei settimane? Sei settimane volate via più veloci che mai s’era visto. Stiamo parlando del “soggiorno terapeutico” dei bambini Bielorussi che stanno subendo ancora gli effetti dell’esplosione della centrale nucleare di Chernobyl. Sono tornati alle loro case dai loro genitori dai loro amici e ne avranno di cose da raccontare. Un soggiorno ben riuscito grazie, soprattutto, a tutte le famiglie che da anni o per la prima volta hanno accolto nella loro famiglia un/a bambino/a mettendoli al centro delle loro attenzioni ricevendo più di quello che si aspettavano. A quelle persone che, nelle varie occasioni, hanno acquistato: ciclamini, stelle di Natale, cioccolatini, primule e uova di Pasqua. Ai vari professionisti che, a titolo completamente gratuito, hanno curato i loro denti e la vista, regalando le lenti a chi ne necessitava. A una azienda, milanese, che ha sostenuto le spese per la gita al mare. A un panificio che ha fornito, ogni martedì, la pizza per il pranzo. E a tante altre persone che, nell’anonimato, hanno lavorato affinché tutto fosse pronto per rendere il soggiorno dei nostri cinquantanove ospiti il più lieto e allegro possibile. E .. adesso a noi cosa rimane? Non certamente la casa vuota perché è piena delle loro risate, delle loro domande, dei loro” perché”?, dei loro “oooh?”, dei loro racconti, dei loro “cosa facciamo?” … di tanti altri ricordi che si confondono nei nostri pensieri. Niente tristezza! Ritempriamoci, con un giusto riposo, e, intanto, cominciamo a pensare alle varie iniziative per la raccolta fondi della vacanza 2014 che è dietro l’angolo.

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