Io continuerò a criticare la chiusura della via Emilia ai tir

Gentilissimo Direttore, chiedo ospitalità nella sua pagina per dare, spero, chiara e sollecita risposta alle domande postemi dal Signor Antonio Esposti attraverso le stesse, il giorno 19 febbraio scorso.Nella prima parte della lettera, in cui si afferma che dalle mie parole emerga una “bega e del rancore” politico che nulla avrebbe di costruttivo per la nostra città, desumendo questa eventualità dal mio abbandono della maggioranza. Sono definito come “politico” fra virgolette, quasi in tono dispregiativo e invitato a parlare di cose che conosco, quindi di informarmi, invece di bocciare solo per ripicca le ottime proposte dell’Assessore Peviani. Già a questo punto urgono un paio di precisazioni, ho abbandonato la Maggioranza proprio per dissenso politico ed è quindi ovvio che, a volte, possano esserci posizioni diverse su specifiche scelte amministrative, non si tratta quindi di ripicche o rancori ma divergenze politiche, vorrei sottolineare, normali in democrazia! Il manovratore può essere disturbato!Ma veniamo alle cose concrete. Mi si domanda come posso affermare certe cose, domandandomi ironicamente se abiti per caso sulla Via Emilia.Non a dieci metri come il Signor Esposti, ma a quaranta, però vivendo in prossimità del Cimitero, abito anche a cinquanta metri dalla S.S.Mantovana a ridosso della rotonda Conad, nel punto d’incrocio del traffico pesante.La conoscenza della questione però, non deriva da questa circostanza, ma dalla tanto bistrattata politica che, oggi molto populisticamente è derisa, ma che è necessaria per amministrare, piaccia o no!Politica significa occuparsi della polis, cioè della comunità e non delle singole esigenze dei singoli cittadini secondo me!Assai brevemente quindi do due dati che forse ci chiariranno.Casalpusterlengo dove s’incrociano i flussi est-ovest e nord-sud del traffico del sud Milano, è tagliata dalla Via Emilia e dalla Mantovana nella sua area urbana, strade che hanno un carico di traffico d’interesse locale di circa il 70% secondo uno studio della commissione trasporti Unioncamere Lombardia.Questo dato, ha ragione il Signor Esposti, l’ho aumentato arbitrariamente del 10% perché nella situazione odierna le due strade dividono l’abitato in due aree abitativamente abbastanza omogenee, circa 6000 abitanti. Per il comune funzionamento della città il mio 10% mi sembra anche scarso, con il centro da una parte e la stazione ferroviaria dell’altra, con l’ospedale a un estremo e una scuola da 1200 studenti al capo opposto e così via.Ha ragione il Signor Esposti, mi occupo spesso di commercio e artigianato, ma anche di attività economiche in generale, quindi mi permetto altre due note, nella politica occorre una visione d’insieme, quindi, preso atto del fastidio provocato ai residenti lungo la Via Emilia, che è sicuramente un problema, esistono esigenze diverse, per esempio attività commerciali alimentano dal traffico della statale che, sarebbero gravemente penalizzate dalla chiusura notturna ai mezzi pesanti. Questione questa, conosciuta benissimo dal Signor Esposti, che vive a ridosso della strada poiché la sua famiglia gestiva un bar ristorante allocato lì proprio in funzione del traffico, il bar c’è ancora, lo gestiscono altri, ma l’esigenza del barista sarà sicuramente diversa da quella del privato. Distributori di carburante, attività artigianali e commerciali le più diverse, oltre a qualche industria o attività di logistica che, hanno bisogno della viabilità anche notturna.Il Signor Esposti e l’Assessore Peviani quindi, potranno anche continuare a sostenere la bontà dell’idea, così come io continuerò a criticarla, non per ripicca o rancori politici, ma perché i casalini abitano sulla Via Emilia da sempre e, comunque, se anche fossero neoresidenti la strada e il traffico erano già presenti, mentre l’attività economica rimarrà se potrà lavorare e prosperare, altrimenti se ne andranno altrove, questo sì, a danno della città!Dimenticavo, la riduzione del traffico, soprattutto pesante è dovuto sia al generale calo delle attività economiche, sia, in particolare nel nostro comune, a causa di pesantissimi ridimensionamenti industriali, oltre alla chiusura o il trasferimento di parecchie piccole imprese.Dopodiché accetto volentieri l’invito a mettermi sulla Via Emilia nelle ore di punta a osservare il traffico ma insieme al Signor Esposti, che evidentemente non lo fa mai, perché io lo faccio almeno dieci o dodici volte al giorno, anche a notte fonda e ne ho una conoscenza precisa, che ribadisco.

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