Il territorio dovrebbe accontentarsi delle briciole

L’annuncio a mezzo stampa è di quelli che si fanno notare: il Presidente Soldati, tornato evidentemente a occuparsi del progetto di insediamento del polo logistico targato FM a Livraga e Ospedaletto Lodigiano, ha comunicato le condizioni ‘strappate’ all’operatore francese dopo lunga e solitaria trattativa. Ora – ha dichiarato – ‘ci sono le condizioni per convocare i Comuni interessati per valutare la proposta’.

Trecento posti di lavoro complessivi (ma non sappiamo quanti dipenderanno dai ‘picchi di lavoro’, sempre menzionati dai francesi) metà dei quali nei prossimi due anni e l’altra metà entro quattro, oneri di urbanizzazione per quasi tre milioni e mezzo di euro, più la realizzazione del secondo lotto della tangenziale di Livraga. Delle compensazioni ambientali, però, non è dato sapere, delle garanzie a tutela degli impegni occupazionali presi da FM neppure, e non è aspetto di poco conto.

Ma partiamo dal progetto preliminare depositato, in Provincia, da FM, lo scorso aprile: se la concessione edilizia fosse partita alla fine dell’anno, ci sarebbe stato spazio per 40/50 addetti a fine del 2018, poi 80/100 addetti entro la fine del 2021, 150 entro il primo trimestre del 2024, 180 dall’inizio del 2026 e alla fine del 2028, 200, ma solo l’80% a tempo indeterminato.

Il Presidente Soldati, a luglio, inviava una comunicazione al Comune di Ospedaletto Lodigiano e a FM, esprimendo la propria contrarietà rispetto a questi numeri e a questa tempistica, avanzando una proposta alternativa: non più 200 addetti ma 300 (sempre e solo l’80% a tempo indeterminato) e in tempi decisamente più stretti. Dalle notizie apprese pochi giorni fa si potrebbe pensare, dimenticandoci per un attimo di tutte le altre criticità del progetto FM - sacrificio di suolo agricolo fertile, aumento sensibile del traffico veicolare sulla rete viaria provinciale, rischio di ulteriore cementificazione, peggioramento della qualità dell’aria - che tutto stia procedendo nella giusta direzione.

Per dirla come il Presidente Soldati: come si fa a rinunciare a una prospettiva occupazionale del genere in tempi di crisi così dura?

Proviamo, allora, ad approfondire gli aspetti occupazionali e la credibilità dell’accordo appena annunciato. FM accetta 300 assunzioni invece di 200, in quattro anni anziché in dodici: come è possibile? Perchè? Quali garanzie abbiamo che ciò si verificherà davvero? La Provincia di Lodi, sempre nella comunicazione di luglio, propone ‘garanzie’ a tutela dei livelli occupazionali, imbarazzanti: per ogni mancata assunzione rispetto a quelle previste, FM verserà in un ‘fondo a favore delle comunità coinvolte, finalizzata allo sviluppo di borse lavoro o a interventi di sicurezza stradale, l’importo pari al costo di 15 mensilità lorde di retribuzione di un lavoratore di V livello del settore trasporti. Ma non costituirà inadempimento l’eventuale mancato assolvimento degli obblighi causato da eventi di forza maggiore’.

Questa è la clausola che dovrebbe garantire il territorio circa il numero degli addetti impiegati da FM. Dovevano essere 600 (Il Giorno, 18 giugno 2015), poi tra 300 e 400 di cui l’80% con assunzione diretta (Il Cittadino, 1 agosto 2015), nessuno mai si è sognato di dire che l’unica proposta scritta fatta da FM parla di 200 nel 2028 e ora dovremmo convincerci (con un atto di fede o con uno slancio di ottimismo?) che una misura così esigua di garanzia ci tuteli da altri capovolgimenti da parte di FM? Di fronte a un investimento così consistente da parte dell’operatore privato, ben 48 milioni di euro, cosa saranno mai 15 mensilità di retribuzione per ogni mancata assunzione?

Briciole.

Dopo l’ultimo annuncio, oltre alla certezza che il termine del 31 dicembre non ha nulla di tassativo, rimane l’evidenza della giravolta, apparentemente favorevole, di FM, disposta a concludere un accordo che prevede cento addetti in più rispetto al progetto presentato solo sei mesi fa e da realizzarsi in quattro invece che in dodici anni. Davvero da non credere.

Il Comitato No Logistica a Livraga e Ospedaletto Lodigiano esprime, ancora una volta, tutta la sua contrarietà a questa idea di sviluppo del territorio, capannoni al posto di campi, alla svendita (certa) di suolo agricolo in nome di garanzie occupazionali incerte, all’impatto che il progetto FM potrebbe avere anche sulla salute dei cittadini e auspica un incontro pubblico, finalmente promosso dalle amministrazioni locali coinvolte, per un confronto aperto e che entri nel merito di una proposta tanto discussa, discutibile e impattante. Noi ci saremo.

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