Non avremmo mai voluto trovarci nelle condizioni di dover infrangere il rispettoso silenzio del confronto politico che riteniamo debba sempre accompagnare il cordoglio per la scomparsa di chi in vita ha ricoperto incarichi istituzionali, ancor più considerando il rigore e la sobrietà che hanno contraddistinto il lungo ed intenso impegno di Piero Molinari nell’amministrazione pubblica, ma le accuse della figlia Giusy ci costringono a forzare la nostra volontà, per smentire la mancanza di sensibilità che ci viene attribuita. Occorre quindi ribadire che il consigliere comunale Ernesto Acernozzi ha rappresentato ufficialmente il Comune alle esequie, per espressa richiesta del sindaco, impossibilitato a presenziare per concomitanti e non prorogabili impegni istituzionali; in caso contrario il consigliere Acernozzi avrebbe potuto, e dovuto, smentire la circostanza, magari cogliendo l’occasione della commemorazione effettuata in consiglio comunale il 13 maggio, nel corso della quale l’argomento è stato sollevato con disdicevole intento polemico dal consigliere Maggi.Inoltre, Giusy Molinari sbaglia quando sostiene che il sindaco non abbia avuto neppure la sensibilità di inviare un telegramma: trasmettiamo a questo proposito copia del telegramma inviato alla famiglia a firma di sindaco e presidente del consiglio, unitamente a copia della fattura per l’acquisto dell’omaggio floreale, esposto alle esequie e contraddistinto dai colori della municipalità e dalla scritta “La tua Città”. Ricordiamo, infine, che a margine della visita in camera ardente, il presidente del consiglio ha informato la figlia dello scomparso che non sarebbero state effettuate affissioni per la partecipazione al lutto e che il relativo importo sarebbe stato devoluto in beneficenza, secondo le indicazioni che la famiglia vorrà dare al Comune. Su una cosa concordiamo con Giusy Molinari: abbiamo tutti molto da imparare dall’esempio di impegno generoso e disinteressato di Piero Molinari a servizio della comunità, e ne avremo sempre, continuando a coltivare la sua memoria e quella di molte altre figure della storia della città che si sono distinte per uguale statura morale, a partire da quella del compianto Marco Magrini, che durante la commemorazione in consiglio è stato improvvidamente citato in contrapposizione alle doti di coerenza ai propri principi e fedeltà all’interesse pubblico giustamente riconosciute a Piero Molinari.
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