Il sindaco prima di prendere congedo dica quanto è costata questa “palude”

La Palud è un bellissimo villaggio alpino che si trova ai piedi del Monte Bianco appena dopo Courmayeur. Torrenti cristallini lo circondano. Non si deve confondere con la palude che abbiamo nella piazza della nostra città proprio sotto le finestre del primo cittadino e del municipio. Per evitare malintesi, voglio utilizzare un’espressione dialettale e la chiamerò “la morta”. Le “morte” sono pericolose, nascondono insidie, fanghi, bisce, sabbie mobili. La nostra “cittadina” difficilmente passa inosservata. Da mesi ormai c’è dentro di tutto: sporcizia, muschio, batteri, alghe in continuo sviluppo, acqua putrida stagnante nei due corpi laterali arcuati. La puzza arriverà con i primi caldi e le zanzare in estate. Per ora mancano solo i rospi. Una vera chicca in bella mostra. Tralascio l’aspetto estetico sul quale si è già detto di tutto e scritto di più. Vorrei pregare il nostro caro sindaco, prima di accomiatarsi, come tale, dai suoi concittadini, magari in occasione di un prossimo evento pubblico, per l’inaugurazione di questa o quell’altra importante realizzazione, di far sapere a tutti quanto abbiamo dovuto sborsare mediamente ogni anno per le ripetute continue riparazioni e per i vari interventi di manutenzione di una cosa che non ha mai funzionato sin dal principio. Persino il coperchio del tombino rotondo che c’è nel mezzo è storto, traballante e pericoloso. E sì che qualcuno è già inciampato ed è venuto a dirglielo personalmente a tempo debito, molto prima di questo scritto, purtroppo senza alcun risultato. Se invece rimarrà per altri cinque anni, come si sente dire e come credo, pur con un titolo diverso, mi auguro potrà controllare più da vicino i frequenti lavori che necessitano puntualmente, tenere aggiornata la lista delle spese e cercare ogni forma di risparmio possibile. Complimenti davvero per questo fiore all’occhiello della nostra piazza centrale, inaugurato a suon di trombe e fuochi artificiali, caduto presto in disgrazia e finito come una “morta”. Le foto non rendono al meglio l’idea dello stato reale. Esempio eclatante di spreco e incuria alla massima potenza. Auspico un ennesimo intervento straordinario a breve termine, possibilmente entro maggio. Ma che vergogna!

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