Il senso di far parte di una comunità solidale

Nostro figlio Francesco era in Nepal per lavoro, in un villaggio vicino a Katmandu, al momento del terremoto del 25 aprile. Questa notte è rientrato a casa con un volo militare italiano organizzato dall’unità di crisi della Farnesina, che tornava in Italia dopo aver portato medici, medicinali e vettovaglie in quello sfortunato Paese. Desideriamo ringraziare pubblicamente il personale civile e militare, individualmente e come collettivo, per l’umanità, la cortesia e l’efficienza con cui hanno gestito l’emergenza e assistito i connazionali in difficoltà. Sia nei rapporti telefonici che abbiamo avuto noi come genitori in ansia, sia nel modo di condurre in porto il rimpatrio, in loco e durante e dopo il volo di rientro, ci siamo sentiti assistiti, informati e protetti come meglio non si sarebbe potuto. E abbiamo sperimentato e apprezzato il senso di far parte di una comunità solidale ed efficiente. Grazie.

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