Il responsabile del Piano Marshall firmava autografi a Lodi

Caro direttore, ho rinvenuto su un numero della storica Epoca (una rivista settimanale edita dalla Arnoldo Mondadori Editore, pubblicata dal 1950 fino al 1997) una fotografia scattata a Lodi. Il numero di Epoca è del dicembre 1951. In una pagina vi è raffigurato James David Zellerbach a Lodi, nel 1950, quando era a capo della missione Marshall in Italia. Zellerbach sta concedendo un autografo a una bambina, presumibilmente lodigiana.Di fianco a lui è la moglie e alle sue spalle l’interprete ufficiale dell’ambasciata americana.Zellerbach per la sua alacrità al lavoro era conosciuto come “l’uomo dalla scrivania sempre pulita”. Cercava di evadere subito ogni pratica e il suo motto era: “Non fare da te ciò che altri possono fare per te. Trova uomini bravi per farlo fare”. Nel 1950 quale responsabile della missione Marshall visitò tutta l’Italia, compresa la città di Lodi.James David Zellerbach era nato nel 1892 a San Francisco e Lodi gli portò fortuna, perché sarebbe diventato ambasciatore degli Stati Uniti in Italia, responsabilità che ricoprì dal 6 febbraio 1957 al 10 dicembre 1960.Ti scrivo, caro direttore, per due curiosità. La prima. “Il Cittadino” del 1950 non scrisse nulla sulla visita compiuta a Lodi dall’allora rappresentante degli Stati Uniti, il potentissimo responsabile del Piano Marshall in Italia, un Piano che in quattro anni rovesciò in Europa stanziamenti per 14 milioni di dollari, senza i quali alcune nazioni uscite distrutte dalla guerra – tipo l’Italia - avrebbero conosciuto un gravissimo deterioramento delle condizioni politiche, economiche e sociali?La seconda curiosità. Chi è la bambina ritratta nella fotografia? E’ di Lodi? Abita ancora in città? Ricorda qualcosa di quell’episodio?Nella certezza che “Il Cittadino” sarà in grado di fornire risposte concrete a queste mie domande, ti invio i più cordiali saluti

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