Il fiore all’occhiello della sanità è inesorabilmente appassito

Egregio direttore, approfitto della Sua rubrica per far conoscere un increscioso episodio che mi è accaduto prenotando un esame diagnostico con il numero verde del CUP Regionale. Ero in possesso di una impegnativa con prescrizione differibile per un ecocolordoppler di prima prescrizione, da effettuarsi come da normativa entro 60 gg., rilasciata dal mio medico curante. All’atto della prenotazione, l’operatrice mi riferisce che il tempo di attesa per l’effettuazione dell’esame è superiore ai DUE ANNI! Tempistica sicuramente fuori da ogni mia peggiore previsione. Le mie condizioni cliniche imponevano di effettuare l’esame privatamente.

Ritenendo impossibile e quasi assurda una tempistica del genere, ho segnalato all’URP (Ufficio Relazioni con il Pubblico) dell’Azienda Ospedaliera di Lodi l’accaduto, chiedendo il rimborso dell’esame che ho dovuto pagare.

A posteriori sono venuta a conoscenza che, qualora la struttura non sia in grado di erogare la prestazione entro in tempi d’attesa Regionali, l’operatrice avrebbe dovuto indicarmi un altro presidio in grado di erogare la prestazione nei tempi previsti, nonché in caso di sforamento della lista d’attesa su tutti i presidi, l’erogazione in libera professione da parte dell’Azienda Ospedaliera di Lodi con il pagamento del solo ticket da parte mia.

Sono stata contattata parecchie volte da persone diverse, a vario titolo, alle quali ho dovuto sempre ripetere tutta la vicenda; mi è stato riferito che a seguito di riascolto della conversazione telefonica registrata all’atto della prenotazione, è emerso che l’operatrice ha sbagliato, in quanto ha considerato la mia prestazione nell’agenda dei “controlli” e non dei “primi accessi”. Ritengo, comunque, che anche per i controlli la lista d’attesa sia a dir poco fantascientifica.

Ho sperimentato sulla mia pelle e nel mio portafogli l’efficienza del Servizio Sanitario Regionale e dopo aver ricevuto in risposta alla mia richiesta di rimborso innumerevoli scuse per quanto accaduto, mi ritrovo, come spesso negli ultimi tempi, a constatare che altri sbagliano e che a pagare sono sempre io. Il fiore all’occhiello che portavo in nome della buona Sanità Lombarda, è inesorabilmente appassito. La ringrazio per l’attenzione e La saluto cordialmente.

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