Il comune acquisti e valorizzi il monumentale Palazzo Rho

Gentile direttore, ho letto in questi giorni sul «Cittadino» una lettera del signor Ambrogio Locatelli di Lodi Vecchio nella quale si pone una domanda circa Palazzo Rho: «Perché - scrive - la Giunta in tutti questi anni non è mai riuscita a raggiungere un accordo con il proprietario? L’imponente bene storico che tutti noi vorremmo rivedere ristrutturato per apprezzarne le bellezze artistiche interne ed esterne, merita una forte azione di coinvolgimento e collaborazione con il privato affinchè si raggiunga un compromesso». Non sono di Lodi Vecchio, ma concordo in toto con il signor Locatelli. Il Palazzo Bignami, noto anche come palazzo Rho, è un edificio di rara bellezza che si trova però in una situazione di gravissimo degrado. Cadente, regno di topi e di piccioni, conservava al suo interno meravigliosi affreschi e una scala ellittica ed elicoidale, con soffitti a cassettoni. È un bene prezioso dal punto di vista artistico. Il Comune di Lodi Vecchio in questi anni ha introitato centinaia di migliaia di euro in oneri di urbanizzazione, senza acquistare né recuperare questo che è un vero gioiello.

Il fatto è che le amministrazioni comunali di Lodi Vecchio sono sempre state sorde alla valorizzazione del patrimonio monumentale locale. Hanno coperto con il cemento le aree archeologiche del paese, hanno lasciato andare alla malora la cappella dei santi Nabore e Felice e quando si sono svegliati era troppo tardi per salvare gli affreschi, hanno chiuso un occhio su quelli che loro hanno sempre chiamato “i ruderi” (mi riferisco a ciò che rimane dell’antica cattedrale di Laus Pompeia).

Quando hanno acquistato il conventino sembrava che avessero recuperato un bene storico immenso. Ma Palazzo Rho è sicuramente molto meglio del conventino.

E una sua acquisizione e valorizzazione, in un paese brutto come Lodi Vecchio, costituirebbe un riscatto dopo anni di noncuranza e devastazioni sui beni storici del passato.

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