“Il Cittadino“ è un insostituibile strumento di democrazia

In questi ultimi giorni, nel fervore della campagna elettorale che caratterizza il lodigiano, partiti, movimenti associazioni fiancheggiatrici, criticano il Cittadino per non avere dato abbastanza spazio ai loro comizi, alle loro assemblee, ai loro progetti, accusandolo di parteggiare “per gli altri”. È umanamente comprensibile, dato il fervore che ognuno mette a candidarsi ed a promuoversi per amministrare la propria città, dove i candidati sono numerosi quasi quanto gli elettori, tutti naturalmente intenzionati a fare il bene, non loro, ma della comunità che rappresentano.

Io non sono politicamente schierato, ma proprio per questo credo di vedere con più serenità le cose e ritengo in gran parte ingiustificati questi atteggiamenti vittimistici o di critica. A livello locale “il Cittadino” ha permesso a me ed a tanti altri semplici cittadini (che non hanno voce perché non appartenenti ad alcuna cos…tellazione politica ed ai quali è chiesto solo di pagare tasse), di esprimere la propria opinione qualunque essa sia, purché espressa in termini corretti e rispettosi.

Anche altri giornali con pagine locali, nel passato, facevano questo, ma hanno inspiegabilmente smesso, sostituendo alle opinioni dei cittadini, insulse fotografie a tutta pagina che di fatto hanno ucciso qualsiasi dibattito.

Quindi anche se anch’io qualche volta ho criticato il giornale, credo che il Cittadino rappresenti per il Lodigiano un insostituibile strumento di democrazia e ritengo che il suo direttore sia una persona per bene che mi piacerebbe avesse un ruolo più attivo nella amministrazione della città. Lodi infatti ha bisogno di più persone per bene (che ci sono e che conosco) e meno politicanti professionisti ad amministrare la vita pubblica, per tornare allo smalto di un tempo.

Antonio Proni

Risponde il direttore

Ringrazio, anche a nome dei giornalisti del “Cittadino”, il dottor Proni per le sue parole, che mi permettono di ampliare il discorso sulla campagna elettorale in corso, in particolare su quella di Lodi.

Primo. Un giornale quotidiano che vive di cronaca non è una rivista. Il giornale di oggi non può essere la fotocopia del giornale di domani. È improponibile pretendere che ogni virgola dei candidati sindaci ogni giorno abbia la stessa rilevanza e lo stesso numero di righe.

Secondo. Ci è risultato impossibile fornire la medesima rilevanza a tutte le conferenze stampe che hanno affollato, a tutte le ore del giorno, i venerdì. Conferenze stampe fatte al venerdì solo per poter ottenere uno spazio sull’edizione del sabato: siamo stati costretti a ridurne gli spazi, perché le pagine di Lodi del sabato sarebbero state riempite solo dalle dichiarazioni dei candidati.

Terzo. Abbiamo aperto la pagina delle lettere a un’infinità di opinioni di candidati di ogni lista e colore, abbiamo pubblicato anche scritti lunghissimi, che dubitiamo siano stati letti dalla gente. Le lettere ricevute le stiamo pubblicando tutte. Proprio tutte, fuorché quelle che contengono insulti, quelle scritte da chi pretende di ottenerne la pubblicazione in modo anonimo, e quelle che sono state firmate con un nome e cognome inesistente.

Infine. Stiamo seguendo tutti i dibattiti pubblici organizzati dalle associazioni con i candidati sindaci. La presenza dei nostri giornalisti e dei nostri fotografi è richiesta. Ma non ci si può lamentare se poi scriviamo che all’incontro c’erano poche decine di persone e non un esercito.

A proposito di dibattiti con i candidati: “Il Cittadino” ne organizzerà uno aperto a tutta la città. Sarà mercoledì 7 giugno, alle ore 21, nell’auditorium della Popolare di Lodi. Per favore, prendetene nota.

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