Il “capolavoro” del 900? È la generazione degli anziani

La vacanza facendo il turista, è molto diffuso di questi tempi. Viaggiando è facile capire quali doni ci hanno lasciato in eredità i secoli passati: la Firenze del Rinascimento, la Roma del Seicento, la Parigi dell’Ottocento per non parlare di altri monumenti che ci sono in ogni parte del mondo.Qual è il “monumento” della nostra generazione? Forse non è un edificio e nemmeno un’opera d’arte.Il “capolavoro” che il Novecento lascia alla storia è la generazione di anziani, che vive oggi nei paesi avanzati. Non è solo la più longeva e la più ampia in termini assoluti: mai tante persone sopra i sessantacinque anni sono vissute in condizioni fisiche e psicologiche così buone. Anche se nel mondo contemporaneo un gran numero di persone ancora oggi si trova in mediocre condizioni di salute, molti in precaria situazione economica. La grande maggioranza degli anziani di oggi riposa sui risparmi accumulati nel tempo, raccoglie senza troppe difficoltà la sfida dell’invecchiamento ed è soggetto attivo in grado di offrire un supporto indispensabile ai figli, ai nipoti, alla società. A chi si deve tutto questo? Ai ricercatori che hanno scoperto le cure, ai medici che le hanno prescritte, ai governi che hanno finanziato i sistemi sanitari e ai cittadini, oggi sempre di più, protagonisti. Direttore la ringrazio per l’ospitalità, cordialmente la saluto.

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