Egregio direttore, non voglio essere frainteso con questa mia lettera, e premetto subito che per quanto riguarda gli immigrati mi trovo in totale sintonia con l’intervento apparso sul “Cittadino“ del 2 luglio, in prima pagina, intitolato «Quella temuta calamità fatta di uomini» scritto dalla Rete di Associazioni Lodi Solidale. Non sono leghista, non sono xenofobo, non sono tra coloro che urlano contro i giovani che stanno arrivando a Lampedusa con le carrette del mare. Voglio soffermarmi sulla proposta avanzata dal signor Crespi sindaco di Sant’Angelo Lodigiano a proposito degli immigrati che il Governo sta smistando anche nel nostro territorio. Il signor Crespi ha detto che gli immigrati potrebbero essere ospitati nell’ex Villa Redentore di Vigarolo, struttura da anni abbandonata e di proprietà del comune di Sant’Angelo Lodigiano. La proposta del sindaco Crespi ha sollevato critiche feroci e proteste violente. Ho visitato Villa Redentore tanti anni fa, e ne sono rimasto affascinato, sia della costruzione che del grande parco. Non conosco quale sia la situazione strutturale dell’edificio: perché bocciare subito e a priori la proposta del sindaco di Sant’Angelo Lodigiano? Il signor Crespi non potrebbe essere più preciso nella Sua proposta? Villa Redentore è davvero in grado di accogliere parecchie decine di giovani profughi provenienti dall’Africa? Qual’è la situazione dei servizi igienici dell’edificio? Sono funzionanti? Le cucine possono essere riattivate? E in caso di arrivo della brutta stagione c’è la possibilità di attivare un impianto di riscaldamento? Se questi presupposti esistono, perché bocciare la proposta del bravo sindaco? Il signor Crespi ha quantificato quanto potrebbe costare a livello economico la trasformazione di Villa Redentore in centro di accoglienza per i profughi? Potrebbe illustrare meglio la propria idea, utilizzando anche le pagine del “Cittadino”? Grazie per l’attenzione.

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