I parlamentari riusciranno a sopravvivere?

Finalmente il governo ha approvato la nuova manovra e da più parti si leva il giubilo di chi come me, dipendente pubblico si assume ancora una volta, dopo il blocco dei contratti per 5 anni, l’onere e l’onore di salvare questo paese.

La responsabilità che il buon Presidente del Consiglio e l’ottimo Ministro dell’Economia (invidiatoci da mezzo mondo) con i suoi collaboratori professionali ed onesti, Milanese ne è fulgido esempio, fanno gravare sulle nostre spalle ci consente ancora una volta di rappresentare l’Italia che soffre e che paga ma con gioia e giubilo.

Mal comune mezzo gaudio, contratti bloccati per 5 anni, blocco del turn-over, liquidazioni ferme per due anni (evidente l’incostituzionalità ma nessun sindacato farà un passo per abolire questa delinquenziale forma di appropriazione indebita) prezzi alle stelle e percentuale di tasse sulle persone fisiche più alta al mondo, abbiamo superato persino la Norvegia, per una volta siamo primi in qualcosa, non sbaglio, siamo primi anche per impunità, immunità e prescrizioni di potenti, e primi nella vergogna ogni qualvolta all’estero dobbiamo dire di essere italiani ma fieri di pagare finalmente per una volta insieme ai ricchi, si perché questa manovra non salva neppure i ricchi.

Pensare che un dipendente, pubblico o privato paghi un 5% oltre i 90.000 euro o il 10 oltre i 150.000 mi fa comprendere che per la prima volta al mondo si applica una manovra equa che non guarda in faccia nessuno. un dipendente con 100.000 euro pagherà 500 euro, un dipendente con 150.000 euro pagherà ben 3.000 euro per ben 3 anni.

Assai meno di quello che io, con un reddito sotto i 30.000 pago con il furto del blocco dei contratti per 5 anni. Ma importante che in Italia, su 60.000.000 di abitanti meno di 200.000 dichiarino un reddito superiore a 100.000 euro, siamo davvero un paese di poveri disgraziati.Poco conta se, secondo il Registro Navale in Italia ci siano più, e dico più, di 200.000 imbarcazioni oltre i 12 metri e purtroppo i posti barca non sono sufficienti a soddisfare la richiesta, e questo si che è un dramma.

Non trattasi evidentemente di pilotine o gommoni o piccole barchette spesso comprate con l’aiuto di una finanziaria e per passare alcune ore vivendo una passione sana e pura, no, trattasi di barche oltre 12 metri.

Imbarcazioni che messe in fila, se tutte, ma cosi non è, fossero di 12 metri formerebbero una linea di 2.400.000 metri. 24.000 Km, 20 volte la lunghezza dell’ Italia ma ovviamente questi beni non possono essere tassati, basterebbero 500 euro a metro tanto per non essere cattivi e si ricaverebbero 12.000.000 (dodici miliardi) di euro per difetto ma in realtà sarebbero almeno il triplo ma ovviamente non possiamo pretendere che il buon Flavio (Briatore) paghi una tassa del genere per la sua barchetta monofamiliare di 70 metri e neppure il caro e simpatico Pier Silvio (Berlusconi) per la sua barchetta di 30 metri e che dire del buon Giorgio (Armani) con il suo piccolo battello di 70 metri pure lui o, per restare nel campo degli stilisti il caro e vecchio Roberto (Cavalli) con il suo yacht o il suo gommone di 18 metri per non parlare poi dei calciatori come Zambrotta con il suo paiolo galleggiante o il buon caro e vecchio Cannavaro o imprenditori come Della Valle o Montezemolo e migliaia di altri come loro.

Suvvia, non scherziamo, questi poveri disgraziati hanno diritto a vivere ore di spensierata beatitudine a bordo delle loro barchette e quindi, per evitare che soffrano patemi d’animo e non sappiamo come giustificare il possesso di questi beni permettiamogli di comperare beni non direi di lusso ma indispensabili e poi permettiamogli di darli a società di carter di cui spesso sono amministratori unici loro o amanti o figli o mogli o mariti e quindi, considerando che le barche non sono loro e che devono pure pagare il noleggio (detraibile ovviamente) e permettiamogli di acquistare il carburante non a prezzi di mercato ma al costo di poco superiore ad un litro di acqua minerale, e che diamine, non vorremmo tartassarli cribbio.

Concludendo vorrei invitare i lettori a contribuire con bonifici o vaglia postali o accrediti permanenti su carta di credito a supporto dei nostri deputati e senatori depauperati di parte del loro stipendio visto che dovranno pagare esattamente il doppio dei normali cittadini sul reddito oltre i 90.000 ed i 150.000 euro.

Sul reddito signori, non su quello che effettivamente percepiscono, ma, sul reddito, basta dire che abbiamo deputati come Scilipoti a reddito 0 nel 2009 o 2010 ed altri poveri disgraziati in parlamento da decenni a reddito 18./20.000 euro.

Riusciranno a sopravvivere?

Signore, aiutali tu.

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