I furti di biciclette, un reato di serie B perché le vittime sono poco abbienti

Gent.mi lettori, venerdì 26 settembre, nell’apposito parcheggio della stazione di Lodi, mi è stata rubata la bicicletta da poco acquistata. In considerazione che il parcheggio delle bici è ubicato a meno di 100 metri dalla sede della Questura, mi ha stupito, recandomi a denunciare l’accaduto, sentirmi dire – pur con garbata cortesia – che avevo sbagliato a lasciar la bici alla stazione dove, com’è risaputo, vengono rubate con cadenza quasi giornaliera e nessuno ha mai provveduto ad allestire un servizio preventivo di piantonamento né, tantomeno, videocamere.Dal momento che, dovendo prendere un treno, non mi è possibile infilare la bicicletta in una borsa piuttosto che in tasca, mi chiedo se, anziché banalizzare su un evento delittuoso, non sarebbe proficuo ed opportuno prevenire il reato progettando un servizio di pattugliamento della zona; così avviene in Svizzera, a meno di 100 km da Lodi, dove nessuno ruba nulla e, men che meno, biciclette.La mia impressione è che in Italia un crimine perpetrato ai danni di persone poco abbienti e di scarsa rilevanza economica venga quasi considerato una fatalità e classificato come un reato di serie B.In ogni caso, abitando a 3 km. dal centro di Lodi e mamma di un bambino di 6 anni da accompagnare a scuola, la bicicletta era il mio mezzo di locomozione unico ed indispensabile e sarei infinitamente grata a chiunque, notandola in giro, mi segnalasse la cosa.La bici è una Bianchi beige, da donna, dotata di un seggiolino posteriore per bambini ed un cestello metallico nero sul manubrio.Ringraziandovi per la cortese attenzione accordatami, porgo distinti saluti.

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