Ho 91 anni, sono nella schiera degli invalidi non riconosciuti

Tutti i giorni televisione e giornali parlano di falsi invalidi. Non sento mai parlare di invalidi non riconosciuti, che vivono soli, senza un aiuto e purtroppo senza possibilità per averne. Vi voglio raccontare la storia di uno di questi.

Da tre anni sono riconosciuto invalido. Da tre anni mi sono condannato ai domiciliari e in tutto questo tempo sono uscito di casa una decina di volte, per visite mediche e ospedale. La mia invalidità, prima sono i miei giorni passati (anni 91), le mie ossa non reggono più, non riesco a camminare e quando è necessario mi servo della carrozzella, ma pensate a uno da solo tutto il giorno in casa come si possa sentire.

Sinceramente ho un figlio, con una famiglia di quattro persone che fa il possibile quando ha tempo per darmi quel tanto di aiuto.

Ho una donna che viene un’ora al mattino dei servizi sociali, assistenza domiciliare, che seppure nel minimo pago, ci tengo a precisare che la mia pensione è di 800 euro con trent’anni di lavoro retribuito, vivo in un monolocale di 26 metri quadrati, così dice il contratto.

Io sinceramente pensavo mi fosse stato riconosciuto un accompagnamento per un aiuto in più durante il giorno, non credo visto quello che vedo e quello che sento, non so cosa posso avere per tale riconoscimento, sinceramente per quanto so io e ne so anche troppo penso il mio caso sia stato vergognosamente non accettato.

Il mittente è il signor Annibale Torchiani, dovresti ricordarvi dato che mi avete dedicato una pagina. Grazie.

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