Ha consegnato la città ai comunisti, Pedrazzini se ne vada

Caro direttore, ho sempre votato Berlusconi e penso che alla luce del risultato di Codogno andrebbe avvisato che nel lodigiano dovrebbe cacciare dal partito i suoi delegati.Più penso al risultato ottenuto dalle tre liste che potevano essere insieme in coalizione (17%, 10% e 27%) più non riesco a capacitarmi. Qualcuno diceva divide et impera e così su questa massima ci siamo fatti infinocchiare dalla Sinistra.Mi piacerebbe che il Sig. Pedrazzini del PDL almeno spiegasse a noi elettori del PDL della Bassa il perché di questo grande fallimento, suo soprattutto visto che è a capo del PDL lodigiano e persevera nel volerlo essere dopo che già nel 2009 ha fatto perdere il partito in molti dei comuni che andavano al voto, per non parlare della disfatta su Lodi città persa nel 2010. Ora che ha perso anche Codogno. Punta forse a farci perdere ovunque? O di perderne solo una parte e lasciare gli altri comuni alla Lega e alla Sinistra? Spero per quanto riguarda Codogno di non leggere sui giornali che Dossena era di AN e non toccava a tutti lavorare per la sua elezione perché sarebbe una scusa poco credibile. Dossena era il candidato del PDL, di tutto il partito che voto, non solo di una parte e un leader lavora per il successo di tutta la squadra, ma chiaramente essere al vertice non significa essere leader.Io votavo Forza Italia, e se Dossena era di AN non me ne frega niente, perché il candidato del PDL era lui. Comunque il Sig. Pedrazzini non si deve stupire di aver perso anche stavolta. Non si è presentato a Codogno con Dossena addirittura quando c’è stato un Ministro della Repubblica del PDL né sui giornali a sostenere Dossena. Una condotta dannosa. In conclusione devo ringraziare il Sig. Pedrazzini di averci consegnato nelle mani dei comunisti e rivolgo al Sig. Pedrazzini l’invito a cambiare mestiere perché se questo è quello che riesce a fare occupandosi del partito di Silvio Berlusconi, beh, non ne è adatto, e soprattutto non è adatto a rappresentare un uomo come il Cavaliere Silvio Berlusconi.

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