Grazie per tenerci al caldo durante tutta l’estate

Questo messaggio è stato inviato a Trenord ed alla Regione Lombardia.

Io ed i pendolari di Casalpusterlengo chiediamo al pomeriggio qualche regionale per Piacenza con aria condizionata, ora neanche uno.

Oppure in estate i treni da Centrale a Mantova fermino a Casalpusterlengo che ha gli stessi abitanti di Codogno. È vergognoso che dalle 17 in poi ci fate viaggiare a più di 40 gradi.

E con il rischio di malori.

Che figura ci facciamo con i turisti per l’Expo?

Pretendo almeno le vostre scuse e leggete il racconto di martedì 7 luglio quando i vostri controllori del traffico hanno toccato il fondo.

Un pomeriggio di ordinario disservizio.

Martedì 07/07/2015 ore 17:35 esco dall’ufficio a malincuore: passare da 25 a 36 gradi non è molto bello.

A Milano Porta Garibaldi mi attende un treno che mi riporterà a Casalpusterlengo e prego che sia con aria condizionata ma dubito fortemente visto che dall’inizio dell’estate tutti e dico tutti i regionali per Piacenza dalle 17 del pomeriggio in poi sono dei “forni a vapore” come quello dei biscotti di Banderas ma senza la gallina. Arrivo sul binario 1 (su tabellone Piacenza 17:44) e, incredibile vedo un bel treno tutto con aria condizionata funzionante ma purtroppo è tutto chiuso.

Non vedo in giro nessuno allora decido di cercare il capotreno in testa al convoglio. In un mare di sudore mi faccio circa 150 metri per andare verso la motrice. Il capotreno non c’è. Attiro l’attenzione del macchinista (detto Maestro dai ferrovieri) e gli chiedo perché il treno è chiuso.

Affacciato al finestrino mi dice che quel treno non va a Piacenza e che il tabellone è sbagliato e che probabilmente partirà da un altro binario. Preoccupato per l’orario “corricchio” per quel che posso indietro ed incontro un dipendente di Trenord che mi dice che dovrebbe partire dal binaro 5, nel frattempo sul binaro 1 avevano indicato un ritardo di 20 minuti.

Subito dopo dal display sparisce tutto e riappare al bin 5. Non passa un minuto ed il ritardo diventa di 40 minuti. A questo punto decido di prendere il passante (S13 direzione Pavia) per arrivare a Rogoredo.

Arrivo a Rogoredo intorno alle 18:20 e scopro che il regionale delle 18:32 per Piacenza è cancellato: poi scoprirò che anche il treno da P. Garibaldi verrà soppresso.

Per non aspettare più di mezz’ora decido di salire sul treno per Mantova con l’intenzione di scendere a Lodi.

Non a Codogno perché altri due treni per il ritorno a Casale (Pavia e Greco Pirelli) sono stati cancellati.

Colpo di scena: tra Rogoredo e Lodi sul treno annunciano la fermata straordinaria a Casale. Penso che finalmente fra le tante scelte sbagliate e menefreghiste dei controllori del traffico, che stanno da qualche parte a Milano chiusi nel loro ufficio e che probabilmente non hanno mai viaggiato con i pendolari, ne hanno azzeccata una. Riguardo alle fermate straordinarie in caso di cancellazioni avevo scritto a “tutto il mondo”, Trenord, Regione Lombardia e giornali: “Il Cittadino” di Lodi aveva pubblicato la mia lettera ma da tutti gli altri silenzio. I pendolari dovrebbero ricordarsi di tutto ciò alle prossime elezioni regionali. Ma torniamo alla storia. Bene avrei così potuto scendere a Casale ma solo se fossimo stati in un altro paese europeo: incredibile, all’altezza di Secugnago contrordine il capotreno annuncia all’altoparlante che la fermata straordinaria non si farà più… e che a Codogno ci attende un treno per riportarci a Casale. Oltra alla beffa la grossa bugia: come avevo scritto prima, due treni erano stati soppressi ed il successivo treno utile sarebbe partito 45 minuti dopo. Quindi i pendolari di Casale costretti a scomodare parenti ed amici per farsi venire a prendere a Codogno. Grazie Trenord e Regione Lombardia che ci tenete al caldo per tutta l’estate.

«Caldissimi» saluti,

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