Gli ottimi risultati conseguiti dal questore Pifarotti a Lodi

Proprio così, il Questore di Lodi, Dott. Paolo Pifarotti, si sta avviando alla conclusione di una lunga e prestigiosa carriera. Nei giorni scorsi il Dipartimento della Polizia di Stato ha nominato il nuovo Questore di Lodi, che si insedierà nel mese di settembre, in concomitanza con l’uscita di scena dell’attuale Questore, Dott. Paolo Pifarotti, per raggiunti limiti di età. L’avventura è iniziata negli anni 70, quando il Dott. Paolo Pifarotti arrivò a Milano come giovane funzionario della Polizia di Stato che concise con il periodo più difficile per la nostra Repubblica, in quanto la tensione sociale era ai massimi livelli. Nel capoluogo lombardo ha trascorso quasi tutta la sua vita professionale, sino a quando è stato nominato Questore di Lodi. Appena si è insediato in questo capoluogo abbiamo avuto subito modo di apprezzare le sue doti professionali e morali. Lo stesso ha saputo trasferire nel Lodigiano la trentennale esperienza maturata in una delle città più importati d’Italia. Da sempre iscritto al Siulp ( Sindacato Italiano Unitario Lavoratori di Polizia) ha saputo stabilire un rapporto franco con tutte le sigle sindacali presenti sul territorio, convinto che il sindacato sia una risorsa e non un’antagonista. Nel corso degli anni non sono mancati confronti anche duri, senza però mai travalicare l’alveo della dialettica politica.Lo stesso ha saputo stabilire un rapporto franco con i colleghi, con i quali si è sempre rapportato senza frapporre eccessivi formalismi. Spesso, passando nei vari uffici si soffermava a chiacchierare con i colleghi mostrando interesse e gratitudine per il lavoro che in quel momento stavano svolgendo, soffermandosi anche di notte a chiacchierare con i colleghi più giovani addetti alla vigilanza, cercava di comprenderne i disagi e fargli sentire la sua vicinanza. Durante il periodo trascorso alla Questura di Lodi ha dovuto fare i conti con un ridimensionamento drastico del personale deciso a livello centrale, che si è ripercosso in modo negativo specialmente sulle piccole realtà come la nostra, ove anche solo la mancanza di pochi uomini fa la differenza. Per far fronte alla percezione della mancanza di sicurezza da parte della cittadinanza, ha rafforzato il controllo del territorio facendo confluire periodicamente personale del Nucleo Prevenzione e Crimine di Milano. Ha ottenuto eccellenti risultati sia nella lotta alla criminalità organizzata che si era insediata sul territorio lodigiano, sia sul fronte della lotta allo spaccio della droga, dei reati contro il patrimonio e la persona.Del Sig. Questore, abbiamo avuto modo di apprezzare l’attenzione verso le nuove generazioni, convinto che su di loro bisogna puntare per costruire una società consapevole delle proprie scelte. Memore dei suoi trascorsi di giovane insegnante, la cui passione non è mai sfumata, con orgoglio ha risposto all’invito dei vari dirigenti scolastici di incontrare gli studenti: a volte in prima persona oppure inviando personale della Questura. I temi affrontati sono quelli che maggiormente attanagliano la nostra società, tra cui: educazione alla legalità, bullismo, droga e maltrattamenti in famiglia.Diverse volte il Sig. Questore è stato oggetto di polemiche giornalistiche che il Siulp non ha condiviso, convinti che la dialettica sindacale, se non riguarda l’opinione pubblica, ma unicamente equilibri e problematiche interne, non dovrebbe mai travalicare all’esterno, perché i cittadini potrebbero non capire e causare grave pregiudizio per l’immagine della Polizia di Stato.E ora, purtroppo, la Sua lunga avventura sta per volgere al termine solo per raggiunti limiti d’età, perché siamo convinti che Paolo Pifarotti non avrebbe mai abbandonato, anzi sarebbe rimasto ancora al suo posto, tanto è la passione che ha animato la sua professione di Dirigente di Polizia.Noi del Siulp ci sentiamo di dirgli che per noi resterà sempre un nostro collega e, anche se andrà in pensione, sarà sempre il benvenuto tra di noi.

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