Forza dunque, stiano tutti sereni non ho nessuna nostalgia

Redazione de “ il Cittadino”, è sconsolante registrare che a Castiglione d’Adda non c’è stata e non ci sia, nessuna reazione significativa da parte degli aspiranti futuri Amministratori, a proposito della mancanza di una Cappella per le funzioni religiose al Cimitero (nonostante in Paese invece se ne parli), Che dire? Non ci resta che attendere e sperare. “...La speranza è una virtù facile, quando la va bene; difficilissima quando la va male“ (dpm).

Le ultime elezioni amministrative, purtroppo hanno evidenziato, in assenza di precisi riferimenti politici, una notevole frammentazione della società civile del nostro paese. La presenza di ben 5 liste civiche aveva frastornato una buona parte di elettori, che non hanno capito le “differenze” se non per le persone che vi erano impegnate. Si era però avuta l’impressione, che da parte di tutti i contendenti, vi fosse una frenetica corsa alla “poltrona”, espressione di un mettersi in mostra fine a se stesso.

Pochi programmi, presentati in modo semplicistico, senza una effettiva seria analisi delle esigenze, delle possibilità e dei reali bisogni dei Castiglionesi. Chiaramente tutto era influenzato da una contingenza economica nazionale (che in parte ancora permane) che non concedeva (e non concede) “divagazioni e sprechi”. Alle elezioni amministrative del prossimo anno, sarà “serio” però andarci senza ricopiature dal libro dei sogni, ma con programmi che prevedano poche azioni, mirate e innovative in campo solidale e degli investimenti infrastrutturali (compresa la Cappella al Cimitero).

Il quadro politico che si sta deliniando non è ancora chiaro, sembrerebbe però che per almeno due terzi ritroveremo ancora i “politici di ruolo”, quelli che pur cambiando partiti o aggregazioni civiche, non cambiano mai. Servono assolutamente novità, non provenienti però “dal qualunquismo”, ma da quel mondo cattolico che da sempre a Castiglione è stato “maggioranza” e che purtroppo da ormai troppo tempo non si concretizza in un impegno civile, oggi più che mai necessario.

Serve un giovane con le “tensioni” del passato, quelle di don Primo Mazzolari o don Lorenzo Milani, pronto a mettersi in gioco, senza paura, se serve, di sporcarsi le mani (“chi arriverà alla fine con le mani pulite è perché le ha sempre tenute in tasca”). Don Primo negli anni del dopoguerra scriveva: “Cattolico non vuol dire che uno rinunci a pensare con la propria testa la dove l’uso della testa è un dovere dell’uomo rispettato e consigliato dalla religione... Chi ha paura che la religione possa essere minacciata dal disaccordo dei credenti negli affari temporali, deve avere della Fede e della Chiesa un’idea ben meschina“.

Forza dunque ….. per quanto mi riguarda, stiano tutti sereni non ho nessuna nostalgia.

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