Forse è ancora possibile rivedere e modificare

L’accorato appello che il signor Marco Ferrari rivolge ai Lodigiani per la salvaguardia del Colatore Muzza merita sicuramente adeguate risposte nei termini di un’attenta e sollecita valutazione di ciò che sta avvenendo in quel corso d’acqua. Alla voce del signor Ferrari se ne sono aggiunte rapidamente altre la cui attendibilità non può essere messa facilmente in discussione.Il progetto relativo all’intervento venne illustrato ad un folto pubblico, fra cui i rappresentanti degli enti interessati (Comuni, Provincia, Regione), tecnici, architetti, durante un convegno tenuto presso il ristorante “La Colombina”il giorno 13 novembre 2013. In quell’occasione venne presentato il volume “L’acqua di mezzo” in cui è descritto dettagliatamente il lungo e articolato studio che ha portato all’elaborazione del progetto, corredato da splendide immagini fotografiche, mappe e antiche cartografie.Il progetto venne ampiamente illustrato mediante una pluralità di interventi tecnici e specificando che il risultato atteso è “il miglioramento dello stato idro-qualitativo e la rinaturazione di un’ampia fascia di territorio perifluviale lodigiano” (L’acqua di mezzo pag. 221).I sindaci dei Comuni di Mairago, Terranova dei Passerini,Turano Lodigiano, Castiglione d’Adda, Bertonico così si esprimono nella presentazione del libro: ”La scelta di noi amministratori è stata quella di fare sinergia per realizzare interventi che possano migliorare la situazione del corso d’acqua in termini di sicurezza, di qualità ambientale e di fruibilità collettiva”.Dall’illustrazione del progetto, e ancor più dai contenuti del libro, si evince che tutto l’intervento è indirizzato alla tutela del Colatore mediante soluzioni migliorative, alla valorizzazione ambientale e al recupero dei manufatti di interesse storico.Tali obiettivi sono espressamente indicati nel libro e avallati da precisi riferimenti al Piano Paesaggistico Regionale, al Piano Territoriale di Coordinamento del Parco Adda Sud, al Piano Territoriale di Coordinamento della Provincia di Lodi. Insomma il progetto è il risultato dell’impegno sinergico da parte di una qualificata pluralità di attori e la sua presentazione, così ben impostata, non ha dato motivo di sollevare dubbi , forse a causa della fiducia riposta negli elaboratori , forse per una sottovalutazione delle conseguenze negative, forse ancora per la notevole capacità di comunicazione (succede anche in politica) dei relatori.Le argomentazioni convincenti hanno spostato l’interesse verso un futuro all’insegna del miglioramento ambientale e di un’attrazione turistica più qualificata. Tutto ciò ha prodotto una generale fiducia nei risultati dell’intervento.Ma ora l’attuazione del progetto presenta già pesanti criticità e risvolti negativi, rilevati come scempi ambientali da parte di coloro che hanno un rapporti stretto con il colatore Muzza e la natura specifica del sito nelle sue caratteristiche di biodiversità e di testimonianza storico ambientale del paesaggio lodigiano. La voce dei principali fruitori di quel lembo di territorio sino ad ora sottratto a massicci interventi di “riqualificazione”, unita a quella degli ambientalisti e del biologo e ricercatore Marco Ferrari, dovrebbe indurre a una revisione del progetto complessivo. Ne potrebbero nascere modifiche tali da coniugare le esigenze di miglioramento e consolidamento con interventi meno invasivi e più rispettosi delle caratteristiche peculiari del sito.Anche il Presidente del Parco Adda Sud ha constatato un eccesso di abbattimento delle specie arboree. Gli apicoltori, presieduti dal signor Fasoli di Mairago, lamentano un inevitabile pregiudizio per la loro attività di produttori di miele, specialmente in relazione a quello di acacia, a causa dell’abbattimento massivo delle robinie.Poco rassicuranti appaiono le dichiarazioni del sindaco di Bertonico che rivendica la conformità dei lavori eseguiti sino ad ora al progetto concordato.Il Lodigiano è pieno di realizzazioni effettuate in conformità ai progetti che le avevano previste in tutte lo loro articolazioni; ma i risultati si presentano come alterazioni della specificità degli ambienti interessati, con pregiudizio della identità del nostro territorio.Rivedere, ripensare, modificare: forse è ancora possibile.

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