Finitela di cercare polemiche strumentali con i cacciatori

Buongiorno Direttore, la presente per rispondere alle generalizzanti accuse rivolte ai cacciatori dal Sig. Tarcisio Papetti, premettendo che non mi sono mai piaciute quelle persone che «sputano nel piatto in cui hanno mangiato».

Questa continua ricerca dello scoop per mettere in cattiva luce l’intero mondo venatorio sta diventando noiosa, infantile e ripetitiva. Non mi stancherò mai di rispondere a queste persone che, probabilmente annoiate dalla loro vita e desiderosi di decidere le sorti di quella altrui, cercano continuamente la polemica strumentale. Con questo non voglio assolutamente difendere chi si dimostra incivile, sia che esso sia cacciatore, pescatore o pensionato. Ma dal far notare che alcuni, pochi, pochissimi individui si siano comportati incivilmente al dire «ecco come i cacciatori (900.000 individui) amano la natura» ce ne passano?!?! È come se io domani trovassi un televisore (caro Sig. Papetti per caso non ne ha visti al fiume? Probabilmente la sua vista è molto selettiva) abbandonato e scrivessi sul giornale che tutti gli abbonati Rai sono degli incivili inquinatori.

Comunque, ripetendo che la polemica è strumentalizzata come sempre accade contro il mondo venatorio, vorrei far notare al Sig Papetti e ai suoi seguaci che il mondo venatorio ogni anno stanzia denaro in ogni provincia per i cosiddetti miglioramenti ambientali; ogni anno presta manodopera volontaria per collaborare con gli enti locali, le associazioni e quant’altro riguardi la tutela dell’ambiente, del bosco e della campagna; ogni anno collabora con il corpo forestale dello stato, la protezione civile e con il corpo nazionale dei vigili del fuoco per prevenire gli incendi boschivi; ogni anno, grazie agli investimenti delle associazioni venatorie vengono acquistati terreni che verranno poi destinati a bosco o comunque alla loro vocazione naturale (vedi collaborazione tra l’Associazione italiana wilderness e la federazione italiana della caccia) e a tal proposito ricordo il recente acquisto nelle Langhe di tre ettari di boschi di elevato valore ambientale, dove metro quadro aggiunto a metro quadro l’Aiw sta costituendo quelle che già oggi sono definite Area Wilderness Burrone di Lodisio ed Area Wilderness Langhe di Piana Crixia. A

ree che, come le già tante altre fatte disegnare, devono restare luoghi da preservare per sempre come wilderness, e da lasciare per sempre praticabili dai cacciatori. Questa potrebbe essere la prima “Oasi Venandi” d’Italia, ed anche un’oasi di concordia per far sì che chiunque ami la caccia e la ruralità ci si rispecchi a prescindere dalle idee politiche e settoriali che oggi mantengono vive determinate divisioni. Cordialità

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