Gent. Sig. Direttore. ho letto con molto piacere l’articolo di pag.38, corredato da bellissime foto, relativo al mio paese San Bassano (Cr). Mi ha fatto ulteriormente piacere trovare in copertina l’immagine del grande affresco della Chiesa Parrocchiale del mio borgo. Vorrei precisare alcune inesattezze, da buon storico locale, circa quanto asserito nell’articolo, solo precisazioni che in quanto tali fanno però la differenza.Il mio paese è molto legato al suo patrono San Bassiano, così come è molto legato alla città di Lodi di cui condivide un passato storico legato alle vicende dell’Imperatore Barbarossa molto più intenso di quello che si conosca. La nostra dedizione a San Bassiano è talmente forte che Egli non è il patrono della comunità religiosa, della parrocchia, che per motivi storici è invece San Martino, ma è il patrono della comunità civica, cioè del paese. Il 19 gennaio infatti è festa civica con tutti i risvolti che ne conseguono, come a Lodi, offerta della cera, consegna delle benemerenze... che trova riscontro conseguentemente anche nelle celebrazioni religiose.Il nostro primo cittadino si reca a Lodi presso l’urna di San Bassiano, all’inizio del suo mandato amministrativo, cioè ogni cinque anni, mentre ogni anno invece il Comune invia al parroco della Cattedrale un obolo perchè un cero arda sempre vicino alla tomba del Santo Vescovo. Questo da metà degli anni sessanta quando il sindaco di allora istituì con il vostro comune una sorta di gemellaggio, tanto da adottare nei colori del nostro stemma comunali gli stessi della città di Lodi. Sempre questo sindaco fece apporre proprio in cripta, sulla balaustra di destra, una cerva in bronzo recante la dicitura comune di San Bassano che regge un cero votivo. Il mio paese a differenza di quanto asserito sul suo giornale, si fregia del nome di San Bassano, «locus Santi Bassiani» a quel tempo, fin da prima dell’anno mille. Vi sono importanti documenti che lo attestano. Questo avvalora ancora di più il fatto storico della diaspora dei lodigiani a seguito della distruzione della città da parte della vicina Milano, avvenuta molti anni più tardi. Qui da noi trovarono rifugio perché qui vi era già affermato il culto del loro santo patrono e perché qui erano al sicuro essendo il mio paese «benvoluto» dall’Imperatore Barbarossa. Ringrazio comunque il suo giornale per la gentile attenzione dedicata al mio paese, specialmente in una occasione così importante come la festa patronale. Ci siamo sentiti anche noi di San Bassano, pur non essendo lì, parte di quella grande festa dedicata al nostrocomune Patrono.
Cordiali saluti
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