
Amo la mia città e sono orgoglioso della sua storia, delle sue tradizioni, delle sue bellezze e soprattutto della sua articolata realtà associativa e di volontariato che è animata da persone in carne e ossa che, spendendosi nei vari ambiti, sociali, culturali e sportivi ne costituiscono la vera ricchezza. È però sotto gli occhi di tutti i lodigiani che la nostra città è da troppo tempo trascurata, sporca e spenta a causa della cattiva amministrazione che si protrae da troppo tempo. Lodi ha delle enormi potenzialità turistiche, culturali ed economiche; potrebbe sprigionare energie creative che oggi sono soffocate da troppe incrostazioni di relazioni stratificatesi nel corso degli anni che permettono solo ad alcune realtà di avere un supporto e la possibilità di collaborare con l’amministrazione comunale. Stiamo poi vivendo ormai da mesi una fase di sospensione della democrazia a causa delle ben note vicende che hanno portato Lodi alla ribalta nazionale, consegnandola quindi nelle mani del Commissario Savastano. È scomparsa la politica che è, o dovrebbe essere, l’espressione delle scelte dei cittadini.Grazie a un gruppo straordinario abbiamo passato 8 mesi ininterrotti del 2016 ad incontrare personalmente quasi 2.000 lodigiani in 32 punti della nostra città, frazioni comprese. Abbiamo ascoltato, ci siamo confrontati, abbiamo discusso, osservato e riflettuto, siamo stati in strada in mezzo alla gente affrontando il torrido caldo estivo e il pungente gelo invernale. È stata un’esperienza emozionante che ci ha permesso di conoscere molte persone e di aumentare la consapevolezza delle criticità della nostra bella Lodi, scontrandoci quindi con tante, troppe, situazioni di degrado. In precedenza mi sono impegnato per 11 anni in Consiglio Comunale in una costante e puntuale attività di opposizione propositiva e non aprioristica, condividendo senza timori le scelte che andavano nella direzione del bene di Lodi e opponendomi con forza a quelle che invece la danneggiavano. Forte di queste due esperienze e consapevole della sfida che abbiamo davanti, ho deciso di mettermi a disposizione della mia città prendendo una scelta di questi tempi molto coraggiosa: mi candido quindi a Sindaco di Lodi supportato da liste civiche e aperto a ogni ulteriore supporto possa arrivare. La mia storia politica è chiara: sono un liberale collocato saldamente nel centrodestra che mi onoro di aver rappresentato nell’aula consiliare ininterrottamente per 11 anni, ma non sono disposto ad accettare che le sorti di Lodi vengano decise in una stanza a Milano su una pura base spartitoria a livello regionale. Questa mentalità e questo approccio sono una delle cause che continuano ad allontanare le persone dalla politica. Per questo, a testa alta e con la schiena dritta, ho deciso di andare avanti insieme a una squadra straordinaria di uomini e donne libere e alle tante che vorranno aggiungersi, contribuendo in questo modo a migliorare Lodi. È giunto il tempo di smetterla di delegare ad altri la possibilità del cambiamento, è ora di iniziare a farne parte direttamente. Lodi ha bisogno di una vera alternanza e noi ci candidiamo a fornirla.
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