Ecco perché ho segnalato il bambino che elemosinava

Caro Direttore, le scrivo riguardo lo sconcertante fatto accaduto a Codogno dell’abbandono del piccolo Rom a seguito dell’intervento della polizia locale. Il fatto mi ha visto mio malgrado protagonista, in quanto tutto è nato da una mia segnalazione ai vigili quando alle 11 del mattino mi sono visto entrare nel mio negozio di via Vitt . Emanuele un “adulto” accompagnato da un bambino (forse suonerebbe meglio il contrario) e non c’è voluto molto per capire che non si trattava di normali clienti ma di “questuanti” . L’adulto mi ha chiesto esplicitamente soldi per mangiare io , non per carità ma solo per liberarmi il più presto possibile della loro presenza, ho assecondato la loro richiesta e avvicinandomi alla cassa ho prelevato 50 centesimi porgendoglieli; a quel punto ,sempre l’adulto ha sospinto il piccolo verso di me spalancandomi il piccolo la sua manina ma quando ha visto il valore della moneta con voce piagnucolosa mi ha detto «ma io voglio almeno 1 euro» ; al che ho ribattuto immediatamente stizzito «se non ti vanno bene quelli me li puoi anche restituire». L’adulto tagliando corto acquietava immediatamente gli animi dicendo «no no va bene così» e accompagnando il piccolo alla porta lo redarguiva per la sua scomposta reazione.

A quel punto, liberatomi degli indesiderati avventori, mi è montato lo scrupolo coscienzioso di Padre pensando che non è giusto che un bimbo anziché essere a scuola come i suoi coetanei fosse in giro ad imparare «l’arte dell’elemosina» quindi ho preso il telefono e ho chiamato la polizia locale informandola dell’accaduto e ho fornito un’ampia descrizione dei soggetti per poterli identificare.

Intorno a mezzogiorno mi vedo arrivare in negozio i vigili urbani che mi raccontano gli eventi conseguiti alla mia segnalazione e abbondantemente narrati dall’articolo del suo giornale e mi chiedono cortesemente se ero disponibile a recarmi nei loro uffici per verbalizzare l’accaduto ma soprattutto per il riconoscimento del bimbo , ho accettato anche se ammetto di essermi posto alcune preoccupazioni pensando a possibili ritorsioni o vendette per quello che stavo andando a fare e anche lo sguardo del bimbo, che ho riconosciuto ma che anche lui probabilmente a sua volta mi ha riconosciuto, non è stato rassicurante: sembrava dirmi con renziana ironia «stai sereno» ed è stato come se paradossalmente «il Lupo d’improvviso fosse timoroso dell’agnello».

Questa lettera sarà firmata ma la prego Direttore di non pubblicare le mie generalità in quanto volevo solo stigmatizzare con questo mio racconto che dietro l’encomiabile servizio delle forze dell’ordine ci può essere un cittadino qualsiasi che collabori con loro e con senso civico e senza abbandonarsi all’istinto della «giustizia fai da te» è sempre buona cosa segnalare tutto ciò che di «strano» accade attorno a noi . I Vigili saranno pur vigili ma al di là del bisticcio di parole loro sono pochi mentre noi siamo tanti e soprattutto siamo ovunque. Confesso che non mi sarei immaginato qli sviluppi incredibili di quella che all’inizio sembrava una banale vicenda di “elemosina molesta” ma , mi sono chiesto : se non avessi fatto nulla, se me ne fossi “fregato” e dopo aver elargito i miei 50 centesimi avessi continuato la mia giornata o peggio, se avessi ceduto ai timori delle conseguenze della mia denuncia e testimonianza?

Quel povero bimbo non avrebbe avuto nemmeno il negativo riscontro di quello che gli adulti fanno nei suoi confronti; con loro purtroppo ci sono poche speranze di recupero nella legalità ma per un bimbo di 9 anni ce ne sono molte, bisogna solo operare con gli strumenti adatti come, la scolarizzazione obbligatoria anche se si dovesse ricorrere alla drastica soluzione di togliere la patria potestà. Caro Direttore, mi permetta di concludere con una ulteriore riflessione: dobbiamo veramente abituarci a «panorami» sempre nuovi e sconvolgenti e non solo nel mondo della scienza o della tecnologia ma anche nel mondo della Malavita: da oggi, il ladro colto in flagranza di reato non si limita ad abbandonare la refurtiva e scappare ma non esita ad abbandonare il complice, anche se il complice è un bimbo di 9 anni.

Un saluto

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