Caro direttore, mi è stato detto dal mio vicino di casa che in una trasmissione di Telelombardia i vertici della Procura della Repubblica di Lodi, che fino ad ora non sono riusciti a venire a capo dell’omicidio Sali, avrebbero accusato per questo i lodigiani di essere omertosi. Se fossero vere tali dichiarazioni (ma io mi auguro di no), si tratterebbe di un’accusa gravissima rivolta ai lodigiani, un’accusa che deve essere approfondita, illustrata e chiarita. Mi auguro che lo facciate sulle pagine del nostro giornale, perché il nostro territorio non ha mai avuto niente da spartire con fenomeni che sono tipici del sud.Ti allego nome e cognome, pregandoti di firmare la lettera con le sole inizialiC.F.lodiSconcertantile modalitàdi notificadelle multen È a dir poco sconcertante il metodo con cui la polizia municipale di Lodi notifica le contravvenzioni per errore o divieto di sosta, imponendo al contempo l’ammenda pertinente. È sconcertante perché senza alcun preavviso orale o scritto, la denuncia d’infrazione avviene mediante foto, - che tu non conosci e la cui fotocopia non è neppure allegata al verbale, - e perché la raccomandata RR perviene al reo a distanza di circa due mesi dal misfatto, cioè quando egli stenta ormai a ricordare di aver lasciato magari per un attimo o per disattenzione la vettura fuori delle righe di sosta o presso area a circolazione limitata.Al posto di Polizia mi han detto che non v’è più l’obbligo, come un tempo, di lasciare sul parabrezza la notifica dell’infrazione e che avviene ancora talvolta solo per atto di cortesia del vigile!. Tutta la procedura a mio giudizio mostra abuso evidente verso il conducente: quando tempo e perché c’è stata una sosta irregolare? E se il guidatore fosse un prostatico, ad es., costretto a fermarsi senza indugi per necessità e solo per un momento? E se la foto fosse irregolare? E non solo: dopo aver esposto con buona educazione le mie rimostranze, a differenza di una signora che urlava come una matta in dialetto, ho capito che solo pagando avrei risolto il problema. E così ho fatto.Dopo una seconda accomandata RR per altra analoga infrazione, farò uso più attento e limitato dell’auto, terrorizzato al pensiero che da un androne semibuio a mia insaputa possa spuntare un vigile rigoroso e solerte pronto a scattar foto! Magari quello stesso vigile che non fa caso a che tante auto alla rotonda di porta Cremona omettono quasi sempre la freccia di svolta o a tanti ciclisti che viaggiano contro mano e senza rispetto delle regole abusando del campanello quando per farsi strada con buona velocità occupano percorsi impropri. Lo so, non è facile ed è più laborioso contestare de visu…. perché in omaggio a Pavese “lavorare stanca”.Vi sono altre cose incomprensibili ad un comune cittadino. Cos’è quello spicchio di strada escluso con un triangolo al termine di via Biancardi su viale Agnelli? E quella orribile gabbia di polli per sosta bici sul piazzale di quel condominio antistante alla stazione ferroviaria? È stato divertente qualche giorno fa assistere alle modifiche “sperimentali” della viabilità davanti all’ospedale: una corrierina per circumnavigare una rotonda ha dovuto eseguire una doppia manovra per carenza di spazio. Ma queste sono altre storie per le quali le denunce di trasgressioni con raccomandata RR non sono indicate.Beppe CicconeLodilodiGratitudineall’impresaper la puliziadel Barbarossan In merito all’intervento di pulizia del basamento del monumento equestre del Barbarossa in piazzale 3 Agosto, eseguito lunedì 17 giugno e di cui anche il Cittadino ha dato notizia sull’edizione di martedì 18 giugno, l’amministrazione comunale intende manifestare la sua gratitudine all’impresa Nemo Srl di Codogno, in particolare nella figura dell’ingegner Stefano Neve, per la professionalità dei propri operatori e la qualità delle innovative metodologie adottate, che sono state messe a disposizione a titolo totalmente gratuito. Considerati i positivi riscontri di questo intervento (che ha posto rimedio all’opera di ignoti graffitari), l’amministrazione comunale sta valutando di avvalersi nuovamente delle prestazioni della Nemo Srl, i cui addetti, congiuntamente a personale dell’ufficio tecnico comunale, hanno effettuato nella giornata di venerdì 21 giugno un sopralluogo presso altre strutture di arredo urbano della città che necessitano di manutenzione e pulizia, a partire dal collegamento ciclopedonale tra via Gorini e via Secondo Cremonesi.Comune di LodiUfficio StampaqualunquismoTra Grilloe Gianninirimaneuna differenzan “Grillo e Giannini per me pari sono”. Così si espresse qualche mese fa il Presidente Napolitano. Del primo sappiamo tutto e che ha sprecato un’occasione storica per cambiare tutto, del secondo un po’ meno. Brevemente: il puteolano Guglielmo Giannini approda al giornalismo satirico, e via via sceneggiatore, (guarda il caso) scrittore di gialli, autore di commedie umoristiche durante il ventennio, librettista e direttore di compagnie, autore di canzoni (tra cui l’inno dell’Azione Cattolica), regista cinematografico e militar soldato nella guerra italo –turca e nella Grande Guerra. Nel 1944 fonda il movimento del “Fronte dell’Uomo Qualunque” e il settimanale satirico e antipolitico dell’U.Q. che storicamente nasce il 27 dicembre 1944 raggiungendo una tiratura media di 800 mila copie. Cavalca il malcontento e la protesta nell’immediato dopoguerra, rifiuta la politica e attacca tutto e tutti con violenza, turpiloqui, parole cadute spesso nel volgare (guarda il caso) e neologismi di facile presa (Comunfascismo, cameragno, panscremenzio, scrotoclasia ecc.), attacchi personali pungenti e d’ironia scurrile e di cui hanno fatto le spese, tra gli altri, quei galantuomini di Ferruccio Parri, Lussu e Croce.Vuole realizzare un “partito dei senza partito” e il successo è immediato poiché la gente era stanca della retorica resistenziale dei partiti tradizionali (definiti pompe aspiranti) e si sentiva abbandonata dagli stessi che pensavano più agli interessi propri e dei propri iscritti che all’uomo qualsiasi. Il “Qualunquismo” clamorosamente ottiene il 5,3% dei voti alle elezioni politiche del 1946 con 30 deputati all’Assemblea costituente. Voti raccolti prevalentemente al Sud ma anche al centro- nord e in Lombardia per l’attività a Milano, Monza, Sesto S.G., Lodi ma anche a Secugnago e Livraga. Il 20 febbraio 1946 il Fronte dell’U.Q si costituisce in partito politico e attacca quelli tradizionali che, per paura di perdere consensi, boicottano l’attività del settimanale dell’U.Q. e del quotidiano milanese di appoggio “Il buonsenso” con divieti, sequestri fino al tentativo di soppressione. Fu persino malmenato un edicolante di Piacenza reo di aver messo in vendita il giornale e una bomba carta a Martina Franca. Giannini in parlamento esige cariche o modifiche spropositate ma senza un vero programma politico e così segna il suo declino con il picco nel 1948. Nel frattempo tenta un’alleanza con la DC, poi, si avvicina al PCI di Togliatti, definito in precedenza “verme, farabutto e falsario”, e infine raggiunge un’intesa con il PLI per finire relegato e sconsolato nel Gruppo Misto della Camera. Il giornale del 20 febbraio 1946 (data di approvazione dello statuto e d’insediamento di Giannini a presidente) a parte lo stucchevole discorso politico, fa una stringata rendicontazione amministrativa semestrale sottolineando che la sottoscrizione volontaria ha fruttato £ 3.130.000 di cui £ 2.300.000 per comprare la carta a borsa nera. Puntualizza che ”Ad eccezione degli impiegati nessuno di noi ha preso un centesimo nemmeno di rimborso spese, il resto è andato per spese di segreteria, circolari, manifesti, carta intestata e ammennicoli vari e questi conti voi li verificherete, poiché non può bastare ch’io ve li dica in una relazione di amministrazione dimissionaria”. In sostanza le richieste di Giannini sono tutte quelle di Grillo oggi: l’antipolitica, la voce dell’uomo della strada abbandonato dai maneggi della classe politica, la critica al centralismo di palazzo dei governi passati, la società civile al posto dello stato, la critica sia a confindustria sia ai sindacati, la richiesta di minore fiscalità, la contrarietà a fare grandi opere pubbliche, la tesi sulla disonestà intrinseca dei politici, la richiesta di un sistema di governo depoliticizzato. Rimane una differenza: Grillo non ha risposto alla domanda della Gabanelli a Report, candidata alla presidenza della Repubblica dal M5S, che ha chiesto conto delle entrate dei proventi pubblicitari (si parla di milioni) del blog di del comico genovese e della Casaleggio & Associati: allora Milena via, föra di bal, raus. Così Stefano Rodotà che da personaggio politico più amato dal Movimento grillino, anch’esso candidato al Quirinale è passato per una legittima opinione come ottuagenario miracolato dalla rete. Ora, con il fallimento delle ultime elezioni è arrivata la contestazione e con l’arrivo dell’estate i componenti della superfamiglia dei Grylloidea cominciano a emigrare nei parchi, orti, giardini e prati. Questo particolare mi accosta a un altro ordine: quello delle vespe che ronzano, ronzano e, dopo la puntura,…. la morte.Gianfranco MondaniealLe accusedi Buonsantehanno trovatoun riscontronLe accuse fatte dal consigliere Nicola Buonsante capogruppo di Fratelli d’Italia in seno al gruppo consigliare della Provincia di Lodi in un consiglio provinciale e poi sentito dagli organi competenti in merito alla sua denuncia di eventuali incassi impropri da parte della società Eal service sui cittadini lodigiani ha una riscontranza.La società Eal Service ha emesso 1.200 assegni circolari a favore di diversi cittadini del territorio lodigiano per incassi non dovuti sui controlli delle caldaie.Una analisi porrebbe una domanda di logica: ma se il consigliere Buonsante non avrebbe tirato fuori il problema in consiglio provinciale i cittadini avrebbe ricevuto la restituzione di tali somme?
© RIPRODUZIONE RISERVATA