Caro Direttore, leggo sempre con attenzione il Cittadino e credo che sia utile strumento di confronto sulle politiche, le dinamiche sociali ed economiche che si muovono nel nostro territorio. Non è la prima volta che scrivo o intervengo… e oggi ho un paio di rospi che non riesco ad ingoiare. Il primo riguarda la retorica sull’unità sindacale che, per me, significa unità dei lavoratori, diritto di votare sugli accordi, sulle piattaforme presentate ai soggetti che un sindacato vuole rappresentare. Ho letto molte note di esponenti della Cisl provinciale che parlano un po’ a sproposito di unità sindacale e di ennesimo sciopero politico. Unità sindacale vuol dire non firmare accordi separati o comunque, una volta firmati, chiedere l’opinione dei lavoratori. Sembrerà banale… ma non è una cosa scontata nel nostro ambiente. Lo confermano gli accordi separati degli ultimi anni, a partire da quello politico del 2009 che Cisl e Uil hanno firmato con Confindustria e Governo, contro la Cgil e la piattaforma unitaria discussa tra le sigle sindacali l’anno prima, senza passare attraverso il voto dei lavoratori. Devo aggiungere che non ero e non sono molto innamorato della piattaforma unitaria, ma era un punto di mediazione passato dal consenso dei lavoratori. Questi autorevoli esponenti provinciali che ruolo gli assegnano - i lavoratori possono giudicare piattaforme o accordi che li riguardano?Inoltre, il secondo rospo, il segretario generale della Cisl sostiene che la Cgil fa baraonda, o almeno, l’ho ha sostento Bonanni nella visita al macello Cremonini di Ospedaletto. Il Segretario Generale della Cisl è stato informato sulla baraonda organizzativa degli orari e turni delle cooperative o di quella salariale della Cremonini. Mi chiedo, un sindacato che pensa all’unita, prima di fare dichiarazioni di questa natura contro un’organizzazione sindacale, nello stesso giorno dello sciopero generale, a cui hanno aderito anche iscritti e delegati della Cisl e di altre sigle, come si dovrebbe porre? Sarebbe opportuno che un sindacalista, prima di tali affermazioni s’informi sul ruolo delle aziende e sul rispetto dei diritti dei lavoratori. Voglio precisare che non ritengo responsabili militanti o delegati di quest’organizzazione, anche perché mi risulta che il loro segretario nazionale non li ha voluti nemmeno vedere. L’azienda sì - ma la RSU no????? Bel modo di gestire una visita “non politica”.
© RIPRODUZIONE RISERVATA