È triste vedere il degrado che circonda il Parco Adda Sud

Gentile direttore,parlare di parchi e del vivere in un contesto sociale in questo momento molto difficile per il nostro Paese può sembrare banale e superfluo, ma è dalle cose anche a prima vista poco importanti che si può fare e dare una valutazione del mondo in cui viviamo. Senza nulla togliere all’impegno delle istituzioni che fanno il possibile per far rispettare le regole, nonostante la carenza di personale e di fondi è triste vedere il degrado che ci circonda. Il Parco Adda Sud è ormai preda di moto da cross che scorrazzano in lungo e in largo per sentieri e campagne, noncuranti dei divieti, primo tra tutti quello di non poter circolare sulle strade e in luoghi pubblici in quanto prive di targa e strumenti di segnalazione, quindi non solo violano le regole del parco ma anche e in modo più grave quelle del codice della strada; è chiaro che per raggiungere i luoghi del loro divertimento devono percorrere le strade asfaltate. Ma non solo le moto turbano la quiete del parco, con l’arrivo della bella stagione arrivano giustamente, perché ne hanno tutto il diritto, centinaia di persone per fare i loro pic-nic lungo l’Adda, non rientra però nel loro diritto sporcare e abbandonare mucchi di immondizia: ci sono inoltre persone che raccolgono i loro rifiuti nei sacchi e poi li buttano non nei cassonetti ma tra i cespugli o nei fossi: desidero sottolineare a questo proposito che i più educati sono gli extra comunitari che non lasciano nulla al momento della partenza, quindi noi italiani che ci sentiamo tutti ambientalisti, amanti della natura e rispettosi del prossimo dovremmo imparare qualche cosa da loro.Per quanto mi risulta in altri Paesi i parchi praticamente non esistono, sono gli stessi agricoltori, albergatori e Comuni che incentivati dallo Stato hanno tutto l’interesse a mantenere in ordine il territorio dal quale poi possono trarre profitto. Ritengo che applicare le norme più elementari di educazione e rispetto per se stessi e per gli altri dovrebbe suggerire ai gitanti di portare i loro rifiuti a casa, ai pescatori lasciar pulito il luogo di pesca visto che ritornano sempre allo stesso posto e i cittadini dovrebbero usare le discariche e non usare le campagne per eliminare i propri oggetti da buttare tipo lavatrici, divani, biciclette ecc. Non voglio fare il moralista e tanto meno insegnare agli altri come comportarsi, voglio solamente ricordare che il parco è un bene di tutti ed evidenziare una situazione di degrado ambientale e culturale sollecitando le istituzioni preposte alla salvaguardia dell’ambiente ad un più attento controllo comminando eventuali sanzioni a chi non osserva le regole.

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