È stata senz’altro una leggerezza, ma non pregiudica il mio impegno

Mi sono candidato alla elezioni comunali della scorsa primavera spinto dalla passione per la mia città e dal desiderio di poter contribuire a renderla migliore, ispirandomi in ciò ai principi della partecipazione democratica e del rispetto delle istituzioni ed ai valori di legalità, trasparenza ed etica, ancor più nell’espletamento di un mandato istituzionale. Quando mi è stata prospettata la possibilità di far parte della giunta ho riflettuto a lungo e ho preso una decisione spinto dalla responsabilità derivante dalla fiducia accordatami da numerosi elettori. Ho quindi scelto di affrontare questa nuova esperienza con determinazione e dedizione, cercando di comportarmi come io vorrei che chi ha responsabilità come la mia si comportasse. Da quattro mesi a questa parte sono, come giusto che sia, completamente al servizio della nostra città, cercando di rispondere in modo adeguato alle aspettative non solo di chi mi ha votato, ma della cittadinanza tutta, perché quando si è amministratori pubblici non lo si è di una sola parte. Sono onorato di ricoprire questo incarico ed ogni giorno cerco con impegno di fare del mio meglio, che comporta numerose incombenze, che ho sempre e puntualmente assolto, presenziando anche a tutte le occasioni pubbliche in cui era richiesto il mio intervento e partecipando a tutti i consigli comunali. D’altra parte, è ciò che viene richiesto ad un amministratore pubblico, e ne sono perfettamente consapevole. Da più di vent’anni coltivo poi una grande passione sportiva, quella per il calcio: gioco infatti nel Lodivecchio, nel ruolo di portiere. È anche per questo che mi è stata attribuita la delega allo sport, perché il sindaco ha ritenuto che chi lo pratica attivamente e assiduamente possa conoscerne il valore e le problematiche, soprattutto per quanto riguarda lo sport di base e l’associazionismo dilettantistico, che anche nella nostra realtà sono i veri protagonisti del movimento sportivo. In questi primi mesi di esperienza istituzionale, conciliare l’impegno da assessore e la passione sportiva non ha comportato inconvenienti, sino all’episodio di martedì scorso, del quale sono molto dispiaciuto. Nonostante mi fossi accordato con i colleghi di giunta e con il sindaco e nonostante le interrogazioni in esame non richiedessero necessariamente la mia presenza in aula, perché indirizzate ad altri colleghi assessori e perché inerenti tematiche non esclusivamente viabilistiche, ho senz’altro commesso una leggerezza, che purtroppo è stata percepita come mancanza di rispetto nei confronti del consiglio, tra l’altro creando difficoltà anche alla formazione politica in cui milito. Vorrei quindi evitare che questa circostanza venga equivocata, o peggio strumentalizzata da qualcuno. Se è vero che ho sottovalutato la situazione, lo è altrettanto il fatto che in questo comportamento non c’è nessuna voluta mancanza di rispetto, ma un errore di valutazione, di cui chiedo scusa ma che credo possa essere compreso. Tengo perciò a ribadire il mio massimo rispetto nei confronti dell’istituzione consiliare, che è l’assemblea degli eletti, cioè di coloro che rappresentato all’interno dell’amministrazione i cittadini e le loro istanze, e per questo deve godere della più alta considerazione. Rinnovando le mie scuse, invito a non fraintendere quanto è accaduto, che sono certo non pregiudica il mio sincero desiderio di impegnarmi nell’interesse della città, con lo stesso entusiasmo di sempre, convinto che la buona politica esiste. Ed io desidero esserne protagonista.

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