È questa una delle esperienze della vita in cui le emozioni che sgorgano dall’intimo non sono traducibili in parole e se queste in qualche modo vengono prodotte non dicono appieno i sentimenti che toccano l’animo e le corde della fede!
Giovanni Paolo II è tornato ad essere protagonista indiscusso, dopo esserlo stato ininterrottamente per 27 anni: tutti e tutto a Roma e nel mondo ha parlato ancora di lui.
Impressionante la fiumana di gente invadere il cuore della cristianità, attratta dal carisma di un uomo, successore di Pietro, che di fatto non ha mai lasciato questa terra; è sempre rimasto nei cuori degli uomini che l’hanno conosciuto. Era questa l’atmosfera che si respirava, quella di una festa, della Festa della santità, una santità che traboccava ovunque. Giovanni Paolo II è tornato alla ribalta della cronaca, ha dato ancora una volta l’occasione per avvertire tangibile la forza della vita che non muore e che la santità è riconoscibile da tutti: tutti la possono raggiungere – come ha dimostrato lo stesso Papa Wojtyla nelle sue innumerevoli beatificazioni e canonizzazioni – e tutti possono testimoniare quando essa è raggiunta. E nel caso di Karol, chi ha vissuto in questi anni, non ha mai dubitato di questo.
Era domenica l’ottavo giorno del lungo giorno della Risurrezione, quello dedicato alla Divina Misericordia, il primo giorno del mese mariano,e tutti questi significati si intrecciavano e riconducevano a colui che da subito tutti invocavano Santo. In tante piazze, santuari e chiese del mondo folle oceaniche collegate attraverso i potenti mezzi di comunicazione si sono date appuntamento per fare festa per una santità riconosciuta finalmente in modo ufficiale. Il popolo di Dio non ha trattenuto più la sua voce, ha testimoniato la consapevolezza di sempre, quella di aver conosciuto un Santo e ora di pregarlo e invocarlo come tale. E l’impressione è stata proprio quella di una vox populi vox Dei, di un voce ascoltata come avveniva nei primi secoli della Chiesa quando i santi venivano dichiarati per acclamazione del popolo. Rimarrà scolpita nella mente la visione di milioni di cristiani, soprattutto giovani, convergere dal Santo Padre per ringraziarlo di aver riconosciuto in tempi record nel sensum fidei la volontà di Dio. Ovunque gigantografie e in ogni angolo maxischermi proiettavano immagini di un Papa che affascinava ancora alla vista dei suoi gesti, dei suoi sguardi, nel riascoltare le sue parole. Un bombardamento mediatico di immagini che fermavano il passante anche il più distratto ma che non hanno tolto la profonda commozione allo svelamento dell’immagine che campeggiava al centro della Basilica di San Pietro. Come dimenticare, nel tempo in cui è durato quell’interminabile applauso, che non voleva aver fine, lungo Via della Conciliazione fino a Piazza San Pietro e tutt’intorno, gli occhi lucidi, le lacrime sincere rigare le guance, i singhiozzi a stento trattenuti, di tanti tanti tanti giovani esprimere un incontenibile tripudio di gioia. A tanta speranza e a tanto bene ancora nel mondo non si poteva che unirsi in un pianto di gioia pasquale. Rimarrà scolpita per sempre nella memoria una capitale invasa di notte da serpentoni di persone che cantavano senza essere mai stanchi; rimarrà fisso nel ricordo lo spettacolo suggestivo del Circo Massimo illuminato da migliaia e migliaia di flambeaux in mano ai giovani in trepidante attesa di un’alba radiosa che chiamava ancora una volta a raccolta quelle che Jean Paul II chiamava le sue “sentinelle del mattino”; rimarranno nel cuore i volti, la compostezza, il devoto raccoglimento di tanti fedeli giunti da ogni parte della terra stupirsi di fronte alle meraviglie che Dio compie nei suoi Santi e ora il Suo Servo dei Servi, che ha conquistato il mondo con la sua umanità, è ora più che mai per le generazioni future aiuto sicuro dal cielo nel cammino della vita, in ogni sua tappa lieta ma anche triste. Aprite le porte a Cristo! Non abbiate paura! È in questo incoraggiamento che sentiremo sempre vicino il grande Giovanni Paolo II, lui che non ne ha avuta mai e ora si fa modello ed esempio.
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