È encomiabile aver salvato Rossate,

ma due castelli rischiano di crollare

Ho seguito, attraverso i vari articoli pubblicati dal “Cittadino”, tutti i passi compiuti per arrivare al restauro della chiesa bramantesca di Rossate. Si è trattato veramente di una grande opera di salvataggio di un tassello del patrimonio storico e architettonico del Lodigiano, da tramandare alla storia. È quanto avete messo in evidenza, sempre sulle pagine del “Cittadino”, circa gli ingenti interventi compiuti dai privati su altri monumenti importanti legati alla storia di questo territorio. Mi riferisco, quale esempio, al recupero del castello di Maleo, al restauro del grandioso palazzo di Turano Lodigiano, alla sistemazione del palazzo degli amministratori dell’Ospedale Maggiore di Milano a Bertonico.

Voglio però aggiungere che altre costruzioni attendono una eguale attenzione, e il cui degrado rischia di diventare irreversibile. A parte la vergognosa situazione nella quale si trova la chiesetta medioevale di Cà dell’Acqua con il tetto ormai sfondato, mi tornano alla mente gli esempi emblematici dei castelli di Meleti e di Caselle Lurani, il cui degrado è sotto gli occhi di tutti. Aver salvato Rossate è stato encomiabile, ma altri edifici monumentali auspicano di poter vivere la medesima esperienza.

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