È difficile comprendere e capire quello che non si conosce

Fa piacere che il consigliere regionale Pietro Foroni si preoccupi del futuro del Parco Tecnologico Padano: è un atteggiamento che segna una svolta radicale rispetto al disinteresse e la sottovalutazione con cui guardava a questa eccellenza lodigiana quando era presidente della Provincia, probabilmente perché non la sentiva come una cosa propria, essendo stata voluta, progettata e realizzata da amministrazioni locali guidate dal centrosinistra. È difficile comprendere e giudicare ciò che non si conosce e a lungo i rappresentanti del centrodestra lodigiano hanno evitato di provare a prendere contatto con questa realtà; quando non hanno più potuto farne a meno, perché nel frattempo avevano assunto la guida della Provincia, non hanno nascosto perplessità e hanno spesso tentennato di fronte agli impegni da rispettare per proseguire lo sviluppo del progetto. Ciò che Foroni dovrebbe invece conoscere bene, in tema di ricerca e di dopo Expo, sono il ruolo dell’IIt di Genova e i contenuti del progetto “Italia 2040”: il primo perché è nato per volontà del centrodestra, con un decreto del 2003 del Governo Berlusconi, e sarebbe curioso che un autorevole esponente di questa area politica non ne sia al corrente o disconosca questa scelta che all’epoca era stata presentata come strategica e fondamentale per il Paese; i secondi perché se si vuole giudicare la proposta del Governo Renzi bisogna ovviamente sapere di cosa si tratta, prima di giungere alla conclusione che andrà a scapito del Ptp. L’impressione, tuttavia, è che Foroni sia all’oscuro di entrambe queste cose. Io nel 2003 non ero al Governo, né facevo parte di un partito che era al Governo; ero invece presente, pochi giorni fa, alla presentazione di “Italia 2040” da parte del premier Renzi e ho letto il dossier sul progetto, capendo bene (perché è chiaramente descritto) che non si tratta di un centro di ricerca sull’agroalimentare e che svilupperà la sua attività in direzioni molto più ampie. Non sarà quindi un “doppione” del Ptp e non esautorerà la struttura lodigiana dal ruolo specifico che le è riconosciuto a livello nazionale; al contrario, da “Italia 2040” il Ptp potrà trarre importanti opportunità di sinergie che ne sosterranno il consolidamento e la crescita. Per averne conferma,e conforto ai suoi dubbi, Foroni non dovrà attendere molto: il 28 novembre, quando verrà celebrato il decennale del Ptp, sarà il Ministro dell’Agricoltura, Maurizio Martina, a spiegarlo, e siamo certi che tutti potranno capire. Anche quelli che magari non vogliono.

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