Gentilissimo Direttore, le ultime notizie sulla città danno per imminente la sperimentazione nel quartiere chiamato “ Laghi” l’avvio della raccolta differenziata dell’immondizia casa per casa; a tal proposito vorrei fare alcune considerazioni.
Prima di tutto vorrei dire che come cittadino e utente finale dei servizi non capisco dove è il reale vantaggio di un così radicale cambio di strategia. L’eliminazione di tutti i cassonetti ad una prima analisi potrebbe sembrare una bella cosa, ma che aspetto avrà la città nei giorni della raccolta casa per casa ?
Una raccolta mal fatta e fatta in più giorni della settimana potrebbe contribuire a dare l’aspetto di una città disordinata e sporca; in poche parole quasi come le immagini delle città del sud in preda all’emergenza rifiuti. Questa prima considerazione è frutto di un’esperienza personale avuta alla fine del 2011 quando per motivi familiari mi sono dovuto trasferire per tre mesi in un importante paese del lodigiano. Lungo le strade, a fianco dei palazzi, a qualsiasi ora del giorno e in qualsiasi giorno della settimana c’erano sempre sacchi di immondizia che aspettavano lì il loro turno per essere portati via. Non ho mai visto un paese in preda ad un tale disordine.
Il secondo punto che vorrei affrontare riguarda la bontà del progetto. La raccolta differenziata casa per casa ha costi diversi da quella attuale, più mezzi e più personale faranno aumentare i costi per la raccolta e difficilmente saranno compensati da un maggiore valore economico della stessa. Qualcuno sicuramente mi risponderà che questo è vero nei primi mesi ma che poi a regime le cose cambieranno. Credo poco a queste considerazioni.
L’esperienza della città dove vive mia madre, Benevento, indica che dopo qualche anno avviene un’involuzione della “qualità della raccolta” (fine dei comportamenti virtuosi). Tutti cercano di trasgredire un po’ le normali regole e questo anche come ripulsa al fatto che ci si sente prigionieri in casa propria tra i molteplici contenitori da tenere sul balcone o in qualche angolo della casa. In questo modo la raccolta dell’immondizia si trasforma in un servizio costrittivo, riduce la libertà dell’individuo (che certamente non è quella di sporcare e di buttare l’immondizia dove si vuole) ed egli si sente prigioniero e schiavo di una situazione che lo vincola nei consumi, nella conservazione dei rifiuti e nel rispetto categorico degli orari e dei giorni.
Dovremmo, invece, educare i cittadini alla consapevolezza evitando costrizioni che sfociano spesso in multe. Quante famiglie conoscono effettivamente in che modo i rifiuti devono essere separati? s
Si è mai pensato di mandare casa per casa degli operatori a spiegarlo, in particolare per le famiglie di anziani e quelle formate da extracomunitari?
È vero: qualche volta l’Astem nel suo bollettino informativo (cosa che non fa più da anni) spiega qualcosa, ma quanti di noi lo leggono realmente? Questa sarebbe dovuta essere la prima azione di un’Amministrazione che mira a risolvere i problemi e non a crearne di nuovi, perché di problemi nuovi sicuramente se ne creeranno e quasi tutti con un aggravio economico specialmente nei grandi condomini e in quelli privi di spazi idonei.
Se nella raccolta attuale qualcosa non va bisogna certamente introdurre qualche novità ma bisogna valutare bene i pro e i contro di tutto. Penso che il problema più importante sia la raccolta dell’umido e della frazione secca: è lì che possono verificarsi i più comuni errori. Allora se questo è il principale problema si faccia solo la raccolta casa per casa dell’umido e della frazione secca lasciando invariata la raccolta per la plastica, per la carta, per il vetro ecc... In questo modo non aumenterebbero i costi, si incide meno sulla vita quotidiana delle persone e non si riprodurrebbe l’effetto discarica molto legato proprio alla raccolta della plastica, della carta e del vetro. Cordiali saluti.
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