Dove è morto William il mais è piantato sempre lungo la strada

È con rabbia, sdegno e delusione che torno a scrivere a voi, cari lettori de “Il Cittadino”, per rendervi partecipi di quanto di più vergognoso stia succedendo dopo ben 3 anni dalla scomparsa di mio figlio William. Morto, come già forse ricordate, a causa, sì, di un destino assurdo, ma soprattutto per colpa di chi, fregandosene altamente di regole e divieti, per guadagnare qualche euro in più, speculava sulla sicurezza della vita altrui. Ebbene... Tutto è come prima... Essendo ormai vicino il processo, sono stati semplicemente regolarizzati quei 50 metri sul luogo dell’incidente. Gli altri 4 km sono stati vergognosamente dimenticati e il grano cresce rigoglioso a soli 80 cm dal ciglio di quella maledetta strada, anziché ai 360 cm previsti dalla legge. Terribile e sconcertante. Doloroso e assurdo. Schifosamente consentito. Complimenti a tutte le istituzioni che ne sono coinvolte... Ma ora non mi fermo qui. Ora pretendo chiarimenti e risposte e per questo mi rivolgo al signor prefetto, al sindaco e alla polizia provinciale di Massalengo, alle forze dell’ordine, alla Provincia, al proprietario terriero signor... (omissis, ndr) che continua a seminare anche dove non potrebbe. Chiedo, che qualcuno di loro si degni di darmi una risposta. Spero che il coraggio e la dignità li sostenga e giustifichino la loro negligenza. Sappiano, questi signori, che finché giustizia non sarà fatta, non smetterò di urlare la mia rabbia, la mia sete di verità. Lo devo a mio figlio che ci ha rimesso la vita, ai miei nipoti perché un giorno possano pensare che se anche il loro adorato papà non verrà loro restituito, non sarà morto invano. Ho dovuto accettare la terribile perdita di un figlio... Mai potrò rassegnarmi alla negligenza e irresponsabilità che sto vedendo ora trionfare...Ogni volta che percorro quel tratto di strada dove per l’ultima volta ho abbracciato mio figlio, mi chiedo se su quel selciato ci fosse stato un figlio di coloro che... (omissis, ndr). Mi domando anche come possano giudici ed avvocati difendere chi davvero non lo meriterebbe... Certo è che per William, per i miei nipoti, per tutti quei giovani che, per scarso senso di responsabilità altrui, ogni giorno perdono la vita, per loro io continuerò a combattere. Non accetto che mio figlio sia ucciso un’altra volta ed aspetto risposte. Sono un papà deluso.

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