Dalla Cgil comportamenti davvero incoerenti

Per la seconda volta in poche settimane, nel nostro territorio lodigiano si è verificato il caso di aziende multinazionali che presentano alle Organizzazioni Sindacali proposte di accordo contenenti azioni di sviluppo e connessi investimenti. Si tratta della realizzazione di nuove linee produttive che allargano le potenzialità occupazionali e nel contempo assicurano certezze di prospettiva alle aziende stesse.Uno dei rischi incombenti, infatti, è quello della delocalizzazione dei siti produttivi: quando invece si determinano investimenti di nuove linee negli stabilimenti lodigiani, è del tutto evidente la volontà aziendale di rimanere ancorata al territorio.Alla Vebe di Borgo San Giovanni e nei giorni scorsi alla Nilfisk di Guardamiglio, il confronto tra Sindacato ed Azienda ha prodotto la sottoscrizione di accordi da parte della sola Fim Cisl. In entrambi i casi, la Fiom Cgil ha rifiutato di sottoscrivere i testi dell’accordo.I quali prevedono la rinuncia temporanea o la modifica di alcuni istituti contrattuali da parte dei lavoratori, in cambio appunto di nuove azioni di sviluppo aziendale e di certezza di lavoro e di salario. Perché vale sempre la pena di ribadire che i diritti sindacali frutto di importanti conquiste sociali (e che vanno il più possibile difesi) si esercitano sempre nella misura in cui si conserva il posto di lavoro. Posto a rischio o in discussione il posto di lavoro, conseguentemente sono posti per sempre a rischio diritti, conquiste e salario.Alla Nilfisk di Guardamiglio, la scorsa settimana, il solo allargamento della flessibilità dell’orario di lavoro ha impedito alla Cgil di firmare l’accordo. Si è trattato di riconoscere la fruizione di 112 ore annue massime di flessibilità, invece delle 80 ore previste dal contratto nazionale. Una condizione che ci sembra del tutto accettabile e che, unitamente ad altre misure, ha convinto la Cisl alla firma dell’accordo.Non è secondario notare come in entrambi i casi le assemblee dei lavoratori abbiano approvato l’accordo a stragrande maggioranza: nonostante questo, la Cgil (che invoca sempre la consultazione dei lavoratori come elemento imprescindibile di democrazia) non ha firmato. Ci sembra davvero incoerente richiedere investimenti, azioni di sviluppo, potenziamento industriale eppoi quando si verifica l’eventualità, contrapporsi ad essa.Si dirà che le ricadute occupazionali sono poca cosa. A Guardamiglio significano ridurre gli esuberi per 11 persone, che invece di avere vicina la prospettiva della disoccupazione, avranno la ben diversa prospettiva del lavoro che continua. Vi pare poca cosa?

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