Per tutto agosto abbiamo assistito su queste autorevoli pagine allo scambio epistolare fra membri dell’opposizione e un’unica anima appartenente alla maggioranza politica di Codogno che ogni volta suole ribadire quanto le lamentele pubblicate siano frutto dell’ignoranza degli scriventi e dei colpi di caldo causati del solleone estivo.Orbene, se al posto di rimanere chiuso nelle proprie stanze di partito fosse sceso per le strade della città, egli avrebbe colto sicuramente le lamentele e le proteste dei cittadini di tutti i quartieri di Codogno: basta infatti girare l’angolo in via Zoncada in pieno centro per ammirare sia lo stato del verde pubblico che la considerazione dei cittadini verso un’amministrazione prosciugata tanto delle risorse economiche quanto di quelle intellettuali. Ne sono un esempio, tralasciando le solite lacrime sul patto di stabilità, i piani per il rilancio del commercio ridotti al mero finanziamento di eventi serali senza una minima proposta di sviluppo sul breve-medio termine, le tariffe Tares da capogiro approvate senza un minimo di confronto preventivo con Asm per abbassarle o rimodularle, i contributi sportivi sempre più magri e le tanto promesse manutenzioni stradali, finanziate solo in parte con l’unica alienazione andata a buon fine e organizzate non ad agosto ma a metà settembre con assicurati disagi di settimane lungo tutta la circonvallazione in condizioni meteorologiche instabili. E se la comune scusante rimane la penuria di liquidità, ben diversa è la disponibilità per il mondo delle politiche sociali grazie alla sicura copertura delle tasse dei cittadini. Un ambito questo considerato dall’amministrazione come l’unica vera esigenza della città, nonostante noi codognini chiediamo con urgenza anche interventi sulla sicurezza contro il manifesto degrado (primo fra tutti il quartiere San Biagio, fra urgenti potature, dissesti stradali, vandalismi e atti di inciviltà quotidiana) e contro i continui episodi di violenza. Purtroppo per noi, la vostra politica sociale di integrazione, volta a creare una società omogenea frutto della fusione di tutte le culture migratorie, di fatto concorre solo a creare due diverse categorie di cittadini: coloro che pagano le tasse per ottenere servizi a favore esclusivamente di altri ed una schiera di bisognosi sulla carta (a differenza di quelli veri), a cui sono riconosciuti solo diritti e niente doveri. E i risultati sono sotto l’occhio di tutti: sebbene il Sindaco continui a recitare da mesi la frase “abbiamo intensificato i controlli”, ormai baby gang, razzie di cassonetti, furti, scippi e accattonaggio sono ormai comuni fatti quotidiani. Finché non cambierete e farete rispettare a tutti, indipendentemente dallo stato sociale, le regole civili e il senso civico frutto dei nostri valori e tradizioni, a Codogno cresceranno non mele cotogne ma solo piante aride e tanto malessere come quella ripresa nella foto qui sopra.