Così ricordiamo la vita esemplare del sindaco Gaetano Meda

Nella ricorrenza della festa del 25 aprile 2011, si è commemorato, nel 66° anniversario della liberazione con una lapide, posta al margine della via che gli fu dedicata, il primo sindaco di Melegnano dopo la liberazione, Gaetano Meda (1881-1947). Una vita esemplare spesa a sostenere le persone in situazioni di estrema povertà, nel più elevato senso di partecipazione unitario ai bisogni della comunità. Nei giorni successivi al 25 aprile, in paese venivano affissi manifesti che dicevano così: «Si salutano con reverenza i caduti. Abbracciamo con gioia i fratelli che ritornano. Rivolgiamo un saluto cordiale alle truppe alleate. Tutto rientri nella normalità, regola di vita per giungere alla meta: la ricostruzione della patria. Le mani si stringono con le altre ed il lavoro ci unisca per riparare i danni, riconquistare il posto che aspetta alla nostra civiltà, alla nostra storia, al nostro popolo lavoratore, sobrio. Le campane che suonarono per la libertà, oggi suonino per la pace. Le trombe che suonarono alla riscossa, oggi suonino l’inno della pace. Se proprio deve essere una festa, deve esserlo per tutta la nazione, dell’Italia intera, unica, indivisibile. Il 25 aprile deve essere il giorno in cui il sentimento patriottico, che ci appartiene, ereditato dai padri fondatori della nostra nazione 150 anni fa, deve volare alto, fiero, nel cielo della nostra penisola. Il 25 aprile deve essere celebrato come giorno della liberazione dell’oppressione da parte di quell’umanità che ha voluto farci cadere nell’oblio. Ai combattenti partigiani va riconosciuto il merito di aver contribuito in modo decisivo alla liberazione dell’Italia, ma non si può dimenticare la povera gente che ha combattuto ed è morta con la divisa dell’esercito italiano, servendo la patria». Tutte quelle famiglie che sono state sventrate dell’orrore del secondo conflitto mondiale che accadde nel XX secolo. Anche per loro si festeggia, affinché il monito giunga alle nuove generazioni. La ringrazio per l’ospitalità, Direttore, cordialmente la saluto.

© RIPRODUZIONE RISERVATA