Con la Kustermann in Regione diremo addio ai sostegni

Il Cittadino ha dato spazio alla presenza a Lodi della d.ssa Alessandra Kustermann, per la raccolta di adesioni alla sua candidatura al Pirellone. Quando il 20 gennaio 1994 è stata a Lodi per un convegno annunciato da Il Cittadino come “incontro sulla legge 194 «Qualcosa di più dell’aborto», vi ho partecipato e ricordo bene quanto segue: il suo convinto sostegno all’aborto volontario; il suo rammarico per «la catena di montaggio, 25 uteri da svuotare», in un solo giorno senza nemmeno vedere in faccia le donne (o meglio mamme) alle quali asportava bambino portato in grembo, affermando: “Non è piacevole praticare l’aborto”; alla domanda: “Quando scientificamente la vita ha inizio”, mi ha risposto: scientificamente dal concepimento, giuridicamente dalla 12esima settimana”; alla domanda: “Condivide l’opinione di chi, come Singer afferma che fin dal concepimento si è in presenza di un essere appartenente alla specie umana, ma non è ancora persona fin che raggiunge la capacità di autodeterminarsi, mi ha risposto: “Sì”; alla conseguente domanda: “Allora lei ammette l’eutanasia”, mi ha risposto: “Sì”; in relazione alle suddette risposte, posso anche riconoscere l’onestà intellettuale della d.ssa Alessandra Kustermann, ma un’onestà più compiuta meriterebbe di non condividere la soppressione di un essere umano, fors’anche per favorire od alleviare un’altra persona. Dovrebbero essere inaccettabili elucubrazioni pseudofilosofiche per negare la personalità ad esseri umani.

Da chi si propone come soggetto politico, nel senso nobile del termine, ritengo auspicabile la proposta di un programmi di sostegno alle mamme in difficoltà ed ai malati gravi.

Il mio timore è che, se venisse eletta la d.ssa Alessandra Kustermann, dovremo dire addio a quel poco che la Regione fa per i diritti umani, ed in particolare alla Legge Regionale 23, al Nasko ed altri sostegni alla maternità ed infanzia.

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