
Egr. Sig. Direttore, sono a chiederLe di potermi dedicare ancora uno spazio per completare quanto espresso nella mia lettera pubblicata lunedì 20 u.s. sotto il titolo:”L’impronta lodevole e significativa di Don Michele”. Per un disguido tecnico (sull’invio della mail) la mia già breve e sintetica illustrazione è apparsa ancor più priva di contenuti. In particolar modo non ho potuto soffermarmi sull’azione che più di ogni altra ha caratterizzato il suo operato a Lodi Vecchio e che ancor oggi, a distanza di mezzo secolo, viene ricordata unanimemente con gratitudine e simpatia: IL CAMPEGGIO. Don Michele è stato il precursore degli attuali campi scuola estivi. Con mezzi di fortuna e risorse all’osso, ha perseguito con tenacia questo suo progetto coinvolgendo molti operatori locali per tutto l’occorrente (tende, teli, tavole, alimentari ecc.).Inizialmente riservato agli adolescenti e ragazzi (durata 3 settimane) è stato poi esteso agli adulti (questi ultimi sotto la guida di Don Giovanni Mangiarotti coadiutore parrocchiale). La destinazione è sempre stata la Val di Sole fatto salvo un anno a Ponte di Legno, e più precisamente a Dimaro o Monclassico (comuni limitrofi). Con Don Michele l’oratorio ha ripreso vita diventando in breve tempo il polo di attrazione giovanile. Non è stato solo un grande animatore del tempo libero. L’implemento notevole di frequentazione ha consentito la ricostruzione dell’Azione Cattolica Giovanile.L’aver omesso questa parte nella precedente pubblicazione mi è parso sminuire e ridimensionare il suo operato. Questa integrazione rafforza e completa il significato del testo originale. Con gratitudine
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