Come commentano questi personaggi il fatto che la Fiera è in profondo rosso?

Signor direttore, la notizia (per i conti pubblici lodigiani devastante) apparsa sul «Cittadino» di questa mattina (mercoledì 15 gennaio, ndr) sulla volontà della Banca Popolare di Lodi di non entrare nella società del polo fieristico della città ha riacceso ovunque critiche pesantissime contro coloro che hanno voluto e realizzato un’opera pubblica inutile, una vera cattedrale nel deserto. Bene avete fatto a riprendere la notizia sul “Cittadino”, bene avete fatto a ricordare quanto era stato scritto in passato su questa realtà che, quanto a denaro drenato, è diventata una follia.La situazione deficitaria del bilancio attuale dell’ente, vorrei ricordarlo, deve essere sommata a ciò che è stato sborsato per costruire i capannoni: i costi lievitarono dai 5,5 milioni di euro preventivati ai 9 milioni di euro (tutti pagati con soldi pubblici!!!!).Ho letto accuratamente i commenti apparsi sul vostro sito Internet nei giorni scorsi, e qualcuno tra i commentatori ha chiesto che si facessero i nomi e cognomi di coloro che aveva voluto la realizzazione di questo pozzo senza fondo. Sono stato nella biblioteca della mia città e sono andato a rileggermi quanto pubblicato dal «Cittadino» in occasione dell’inaugurazione del grande capannone che ospita oggi la fiera. Ho ricopiato alcune frasi delle autorità intervenute nel maggio 2009.Osvaldo Felissari allora presidente della provincia di Lodi: «Nella realizzazione della fiera non trovo elementi di avventatezza, ma semmai quelli di una sfida».Lorenzo Guerini allora sindaco di Lodi: «L’opera è motivo d’orgoglio per la città e il territorio, a dimostrazione che le istituzioni sanno lavorare bene insieme per costruire risposte».Enrico Perotti allora presidente della Camera di commercio di Lodi: «Tra il 2004 e il 2006 ci sono stati circa un centinaio di incontri, che hanno portato alla firma di un piano strategico di sviluppo; quest’opera non nasce nel deserto: da domani mattina il centro sarà più attivo che mai e servirà alla crescita delle nostre imprese». Fernando Ferrari allora presidente di Lodi Progress: «Non passa giorno che non ci siano notizie su aziende in difficoltà e nessuno di noi s’illude di risolvere questi problemi facilmente; noi, insieme alle associazioni di categoria, siamo nati per essere volano di iniziative e ci proveremo». Signor direttore, come commentano ora questi quattro personaggi (tutti scomparsi da Lodi) la valanga di soldi pubblici spesi per un carrozzone? Come giustificano le dichiarazioni rilasciate all’inaugurazione di una realtà che oggi è in una situazione economica da profondo rosso? Pagano loro, adesso?

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