L’edizione 2013 della marcia della pace del lodigiano e del cremasco ha coinvolto migliaia di persone in una fredda domenica di ottobre. Un successo di partecipazione nonostante lo spostamento della data inizialmente prevista. La marcia è diventata un appuntamento importante per il nostro territorio che, anno dopo anno, è riuscito a far camminare un pubblico eterogeneo per età anagrafica e per credo politico. Una marcia che non espone bandiere di partito ma che riempie le strade del lodigiano con centinaia di bandiere arcobaleno.Oltre trenta Sindaci che sul palco all’arrivo della marcia, al Santuario di Cavenago d’Adda, hanno espresso solidarietà verso le vittime di Lampedusa e si sono impegnate a lavorare, a partire dalle scuole, sui temi della pace. Un modo, quello di marciare, per riflettere sulle tragedie delle grandi guerre e per pensare che quei conflitti ci riguardano da vicino. L’idea che la pace comincia dalle nostre città, dai nostri territori. È compito di ognuno di noi, ciascuno per la propria parte e per il proprio ruolo, provare a lavorare per eliminare ogni forma di egoismo e attuare politiche di inclusione che non dimentichino alcuno. Politiche che non lascino per strada nessuno. Politiche che dimostrino che è possibile parlare di pace anche in tempi di crisi.Anche la marcia di quest’anno è stata resa possibile dai tanti amici di Lodi Solidale, dai Sindaci che ci hanno accolto nei loro Comuni (un ringraziamento particolare a Luca Marini e Sergio Curti ), alla Proloco di Cavenago d’Adda, alle forze dell’ordine, ai vigili urbani dei vari Comuni, alla Croce Rossa Italiana, alla Protezione Civile, alla SAL, alle AUSER, agli Enti Locali per la Pace, ai tantissimi volontari e a tutti quelli che hanno lavorato nell’ombra per preparare la marcia della Pace. Grazie ai Comuni di Crema e Codogno che hanno accettato di marciare insieme.
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