Ci sarà anche il mio ex medico di famiglia in ambulatorio?

Egregio direttore, vorrei dire la mia sul recentissimo decreto del ministro della sanità che legifera a favore di «una nuova alleanza tra utente e medico di famiglia».Da quanto ascoltato alla televisione e letto sui giornali, dovrebbero nascere in tutta Italia i super-ambulatori dei medici di famiglia, ambulatori aperti 24 ore su 24, festivi compresi, per decongestionare gli ospedali e il pronto soccorso. In questi super-ambulatori si alterneranno anche i medici della guardia medica, i pediatri, gli infermieri ed eventualmente i medici dipendenti ospedalieri. I nuovi poliambulatori dovranno lavorare più in sintonia con l’ospedale, con il quale saranno in collegamento telematico. Gli studi potranno essere dotati anche di strumentazioni di base per eseguire prime analisi e accertamenti diagnostici semplici, anche se su questo di fatto decideranno le Regioni. Io non so dove andranno a prendere i soldi per applicare un simile decreto, vista la situazione economica dell’Italia. Temo che finirà tutto nel dimenticatoio, come quando hanno chiuso i manicomi scrivendo che avrebbero costruito le strutture alternative, poi i manicomi sono stati chiusi, le strutture alternative non le hanno fatte e adesso abbiamo i matti in giro per l’Italia (e per Lodi).Il mio problema è un altro. Ho 72 anni, abito in un quartiere di Lodi. In un recente passato ho subito un grave intervento chirurgico dal quale mi sono salvata per miracolo, tutti mi avevano data per spacciata. Il motivo che mi aveva portato sull’orlo della morte era il fatto che il mio medico di famiglia di allora aveva totalmente sottovalutato quello che si rivelò poi un brutto tumore maligno. Avrei potuto rimanerci, ce l’ho fatta a sopravvivere, pur in mezzo a vicende drammatiche che hanno profondamente inciso sulla mia situazione psicologica.La prima cosa che ho fatto, quando ho saputo dell’incapacità del mio ex medico di famiglia, è stata quella di levarmelo di torno. Sono andata all’Asl e ho cambiato medico, scegliendone un altro che opera nel mio stesso quartiere. È molto valido e a distanza di qualche anno sono profondamente soddisfatta della scelta che ho compiuto. È chiaro che l’altro dottore, il mio ex, non lo voglio più per i piedi e da allora gli ho tolto il saluto.E adesso? Non è che con questo nuovo decreto nel quartiere dove abito insedieranno uno di questi super-ambulatori previsti dal decreto ministeriale, e quando io dovessi aver bisogno di recarmici per essere assistita, mi troverò davanti il mio ex medico di famiglia, perché quella volta lì toccherà a lui essere di turno?Questo è un problema molto serio, al quale nessuno ha ancora pensato, ma io ci sto pensando dal giorno in cui hanno iniziato a parlarne.Le allego il mio nome cognome e indirizzo ma la prego di non renderli pubblici, per motivazioni che lei sicuramente comprenderà.

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