Che fine ha fatto il cartello di Vittorio Beonio Brocchieri?

Caro direttore, poco dopo la sua morte, avvenuta nel 1979, il Comune di Lodi deliberò di dedicare una via al ricordo di mio padre Vittorio. La strada prescelta non era forse delle più frequentate e prestigiose, l’insegna stradale, probabilmente per banali ragioni di spazio, riassumeva il cognome in una forma abbreviata e un po’ buffa, ma era pur sempre un bel modo per ricordare un lodigiano che, in giro per il mondo, non aveva sfigurato. (Una occhiata alla voce che gli dedica Wikipedia può darne un’idea a chi, per ragione di età, non ne ha fatto conoscenza diretta.) Alcuni giorni fa, scendendo lungo via Della Costa, invano ho cercato il cartello Vittorio B. Brocchieri che, sulla sinistra, segnava il breve tratto di strada che porta a Largo 150 Cavalleggeri di Lodi: sparito. Ho supposto si trattasse di un intervento di manutenzione, magari per ovviare alla infelice abbreviazione del cognome. Ma l’insegna non è ritornata. Il pezzo di strada è anonimo e forse, nel cimiterino di Riolo dove è sepolto, mio padre sta riflettendo sul destino della memoria, che tanto facilmente può essere cancellata. E forse si chiede perché e per decisione di chi. Cordialmente,

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