Carcere a Lodi: c’è la necessità di fare chiarezza sulla visita dei due parlamentari Sel

Egregio Direttore, apprendo sul Cittadino dell’11 maggio di un articolo che parla dell’istituto penitenziario visitato da due parlamentari di Sel. Vorrei indicare alcune precisazioni importanti: intanto non è stato un “tour” ma una visita istituzionale che due politici hanno deciso di intraprendere anche presso questo istituto. Con loro non c’era il candidato al comune Sfondrini, né avrebbe potuto, perché la legge non lo consente. Vi sono infatti norme ben precise che regolamentano questo tipo di visite, norme non discrezionali. Le norme non si “interpretano in modo amichevole” ed è spiacevole leggere un tale virgolettato. La casa circondariale ha necessità di un educatore stabile ma al momento vi sono due operatori educativi che collaborano per 4 giorni alla settimana grazie al sostegno del provveditorato di Milano e della fondazione della Banca popolare di Lodi: certamente si potrebbe e dovrebbe fare di più ma le attività e il recupero sono dapprima un progetto istituzionale, poi una cooperazione con il volontariato. Oggi alla casa circondariale sono molte le persone che collaborano in grande sinergia con chi dirige e chi lavora in un contesto di grandi responsabilità, competenze e serietà di lavoro. Credo che la giornalista cui è stato affidato l’articolo avrebbe potuto e ben dovuto parlare della vista penitenziaria e del suo svolgersi. Una vista che è durata quasi due ore e che credo abbia messo in luce il grande impegno che un piccolo istituto, sostenuto fortemente dalla città, da una fondazione bancaria e dalla collaborazione con le istituzioni, si prende carico delle persone lì ristrette. Sono certa che comprenderà la necessità, questa volta, di fare chiarezza. Cordiali saluti.

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