Buttano tutto nel sacco, perché «tanto nessuno controlla»

Gentile direttore, Le inoltriamo questa foto da inserire nelle copiosa panoramica delle immagini che quasi quotidianamente sono pubblicate dal nostro giornale, a vergognosa testimonianza dell’inciviltà che interessa, purtroppo, anche Castelnuovo.

Il sacco in questione avrebbe dovuto contenere solo il residuo secco indifferenziato; al contrario presenta una miscellanea di scarti che dovevano essere differenziati e conferiti in contenitori separati. E non è un esemplare isolato: ogni venerdì, giorno in cui avviene la raccolta di questa tipologia di rifiuto, lungo le vie del paese si può notare una fantasiosa esposizione di sacchi variamente colorati senza che sia possibile controllarne il contenuto. In verità molti sono trasparenti: in questo caso si potrebbe pensare che il contenuto improprio diventi oggetto di attenzione da parte degli operatori, quindi non venga raccolto; invece questo non accade, se non in casi rarissimi.

A chi attribuire la responsabilità? Anzitutto ai cittadini indisciplinati, spesso inconsapevoli del danno d’immagine che ciò comporta, ma anche del peso economico che costringe l’Amministrazione Comunale a calcolare l’imposta in base alla quantità di rifiuto raccolto. Di conseguenza anche i cittadini virtuosi che separano correttamente, e non sono pochi, ne pagano le conseguenze. E si sentono frustrati, se non sono veramente sensibili ai risvolti ambientali del problema “rifiuto”.

Qualcuno, nella sua tranquilla incoscienza, confessa di non aver mai praticato la separazione del materiale organico, considerando la pratica troppo impegnativa e inutile, perché “tanto nessuno controlla”. E in realtà nessuno controlla.

L’associazione Vivambiente in passato, e per anni, ha pubblicato molti volantini e opuscoli indicando e specificando le modalità di separazione al fine di educare e sensibilizzare i cittadini sulla raccolta differenziata; ha promosso lezioni nella scuola dell’obbligo e persino un concorso a premi relativo all’utilizzo creativo degli scarti; in verità con l’approvazione dell’Ente Locale ma senza un reale sostegno nell’azione di sensibilizzazione, praticamente interrotta e tuttora inesistente. Le varie amministrazioni che si sono succedute nel corso degli anni non hanno mai affrontato seriamente il problema, fatta eccezione per la benemerita pubblicazione de “Il riciclabolario “, un opuscolo che dà indicazioni precise sulle varie tipologie di rifiuto e le modalità di smaltimento. Ma non è stato possibile verificarne l’efficacia, senza un controllo per riscontrarne l’applicazione pratica. Molti cittadini si sono assuefatti all’idea che “tanto il servizio raccoglie tutto” nonostante la mescolanza di vari rifiuti sia evidente ad un semplice controllo visivo. L’assuefazione al disinteresse si instaura rapidamente, in mancanza di sollecitazioni e richiami periodici. L’inosservanza delle regole è un malcostume tutto italiano, così come la tolleranza di chi ha il compito di pretenderne l‘applicazione.

Vivambiente confida nel rinnovo della gestione che a breve assumerà l’incarico del servizio, ma per ottenere risultati concreti è indispensabile che l’Amministrazione Comunale concordi i criteri di raccolta, prevedendo anche l’applicazione di sanzioni, ovviamente dopo aver diffuso una dettagliata e precisa informazione.

© RIPRODUZIONE RISERVATA