Buche in strada, l’emblema di un Lodigiano che si sbriciola

Gentile Direttore, nel medioevo c’erano i feudatari ed ancora prima il Re che curava gli interessi del suo popolo ed aveva cura del proprio territorio. Se il sovrano era oculato i cittadini (dolenti o nolenti) pagavano le tasse e ricevevano in cambio protezione dagli invasori, giustizia e serenità. Ai giorni nostri la gente è incavolata nera e non certo perché sente la mancanza del Re. Quello che fa preoccupare la gente è il vedere come, poco alla volta ma in maniera inesorabile, tutte le conquiste che abbiamo fatto nel corso dei secoli ci stiano crollando sotto i piedi, proprio come le strade che si sbriciolano all’improvviso, figlie di appalti improvvisati e di materiali scadenti o non adatti. Che manchino i soldi è risaputo, ma la colpa non può essere sempre delle maglie troppo strette del patto di stabilità, visto che le tasse comunque lo stato, le provincie ed i comuni le riscuotono. Capitolo giustizia: sono numeri da emergenza quelli cui lottano quotidianamente polizia e carabinieri impegnati a sgominare la piaga dei furti nelle abitazioni. Ci sono ladri acrobati, bande di stranieri e pendolari dei furti che si spostano da una provincia all’altra e da una regione all’altra. La crisi economica è uno dei fattori che ha scatenato questa crescita dei furti nelle case, ma non è il solo. Eppure questa fotografia non è ancora completa. Leggendo infatti il rapporto sulla classifica della qualità della vita apprendiamo che la provincia di Lodi è al 69° posto. Non a caso le sei aree di analisi ovvero tenore di vita, servizi & ambiente, affari & lavoro, ordine pubblico, popolazione e tempo libero coincidono in parte con gli argomenti cui sopra. Manca, a mio avviso, un segnale di speranza che possa dare la serenità alla gente, una mancanza che sta diventando un fattore predisponente ad un crollo verticale della nostra società. Cordialmente,

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