Bastava riconoscere l’errore e non accampare tesi insostenibili

La vendita dell’ex asilo Bulloni di Lodi più che un pasticcio (“Il Cittadino” del 18.10.2013) è l’ennesimo esempio di pessima amministrazione e di un’incomprensibile gestione della cosa pubblica. Il comune di Lodi avrebbe dovuto riconoscere semplicemente il proprio errore (inammissibile peraltro) e non accampare tesi insostenibili quale il fatto “che al momento della vendita sull’ex asilo Bulloni non gravava alcun vincolo”, o ancora “di una mancata risposta nei tempi stabiliti da parte della Soprintendenza” (parole queste espresse dall’assessore all’urbanistica Piacentini). Infatti - al contrario di quanto sostenuto - l’immobile in questione, inaugurato nell’ottobre del 1911, è soggetto al Codice Urbani, che non lascia alcun dubbio: l’Amministrazione comunale avrebbe dovuto prima di ogni altro passo avviare la cosiddetta “verifica d’interesse culturale”, cui avrebbe potuto seguire l’autorizzazione alla vendita, circostanziata da precise norme di tutela del bene medesimo; l’inserimento dunque nel piano delle alienazioni non poteva certo prescindere da questa sequenza di azioni. Il fatto poi di prevedere specifiche risorse a bilancio per la restituzione dell’acconto ed esporsi a possibili richieste risarcitorie, peraltro giustificabili da parte dell’acquirente, rende il tutto ancora più assurdo. La ricostruzione postuma del Sindaco S. Uggetti e dello stesso Assessore all’urbanistica S. Piacentini in data 28.10.2013, contraddice palesemente quanto sostenuto precedentemente. Il punto incontrovertibile è che l’Amministrazione Comunale ha agito nello specifico con leggerezza e disinvoltura, badando unicamente alla logica dei numeri. Il comune di Lodi, alla luce di fatti oggettivi sopra esposti, non poteva non sapere..., a meno che, come direbbe qualcuno, “ la vendita sia stata fatta a sua insaputa”. P.S. - Il palazzo della Prefettura, soggetto all’applicazione del medesimo Codice Urbani, è stato inserito nel recente Piano delle alienazioni con altrettanta leggerezza dell’ex asilo Bulloni? Il “pasticcio” varrebbe diciannove milioni di euro!Cordiali saluti.

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