Basta con gli insulti ai professori, è l’ora di chiedere scusa

È ora di chiedere scusa! Brunetta ci aveva detto che dobbiamo vergognarci di dire ai nostri figli che facciamo i professori. L’ultimo strale contro la scuola pubblica con queste parole ce lo lancia Berlusconi: per la seconda volta si permette di asserire “gli insegnanti di sinistra nella scuola pubblica inculcano ideologie e valori diversi da quelli della famiglia”. Le parole sono queste, non possono essere state travisate o male interpretate. Oltre ad essere bistrattati con stipendi ben al di sotto di quelli dei colleghi d’oltralpe da tempo veniamo pure insultati per come svolgiamo la professione. Egregi ministri, da parte mia posso dirvi che oltre ad insegnare la matematica e le scienze cerco di dare ai miei alunni un esempio di onestà, serietà, laboriosità, senso del dovere, rispetto delle leggi e delle istituzioni, cerco di insegnare ai miei alunni il rispetto per gli altri e per se stessi, l’accettazione di tutti senza tener conto delle differenze di sesso, religione, nazionalità, esalto la pazienza, la tenacia, la costanza, la perseveranza, l’impegno, la collaborazione anche col mio esempio personale.Sono di sinistra e me ne vanto e mi rammarica che i nostri ministri, e il cancelliere in primis, non tributino il dovuto rispetto alla scuola pubblica, che funziona così bene nonostante il misero sostegno economico da parte dello stato, anche grazie a tanto volontariato da parte di noi statali. Sappia no i lettori, per esempio, che le cosiddette gite, che tanto ci impegnano in termini di responsabilità civile e penale per quanto riguarda la vigilanza degli alunni, le facciamo gratis e ci paghiamo pure il pranzo. E poi, eviti di parlare di valori della famiglia chi ne ha già sfasciate due. Ci chiarisca invece una volta per tutte in quali valori umani crede. Io non organizzo festini con minori a casa mia.

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