Atc, ridiamo fiducia a chi ha dimostrato di meritarsela

Sig. Direttore in questa rubrica abbiamo l’opportunità di confrontarci sui diversi argomenti e per quanto riguarda la materia di caccia ne abbiamo sempre da dire, richiediamo ospitalità per ribadire alcuni concetti e non per ultimo tentare di rispondere a quanto esposto dal Sig. Zilli, la settimana scorsa.

È facile cadere nella demagogia in talune circostanze, ma quando si afferma riguardo ad “atteggiamenti di muro contro muro” se non espresso in chiaro, non si capisce a chi ci si rivolge: tra gli iscritti non ci pare vi siano contrasti e tanto meno conflitti di questo genere, semmai come ben ribadito e dimostrato nell’assemblea, la maggioranza dei cacciatori che ha votato per l’astensione al bilancio, ha dimostrato maturità e spirito critico, senza alzare barriere, ma con la volontà di andare avanti a parlare di caccia.

Ben sapendo che in ben altri tempi non lontani si investiva nell’acquisto della selvaggina il 75% delle risorse, diversamente di quanto è stato fatto lo scorso anno di commissariamento (50%) (che speriamo non ripetibile, nonostante quanto asserito dal Consigliere della Lega Nord Sig. Ferrari). Siamo anche d’accordo sul fatto che le associazioni si facciano garanti e rappresentino il volere della base dei cacciatori, in quanto spesso sembra che i vertici abbiano altri obiettivi (forse più politici) che non quello della caccia!

D’accordo anche sul fatto che i componenti del futuro comitato debbano essere residenti nell’ambito, ma non ci troviamo assolutamente d’accordo sul secondo punto: permettetemi un chiarimento: se un’azienda deve essere ben condotta, organizzata e possa pensare al giusto profitto e continuità, nel momento in cui si debbano cambiare i vertici occorrono manager di comprovata capacità ed esperienza. Pertanto va bene tutto, ma se vogliamo che ritorni la qualità della caccia del lodigiano e si riprenda un po’ di tempo perduto, ridiamo fiducia a chi ha dimostrato di meritarsela in passato, lasciando da parte le scaramucce e questioni personali o peggio ancora la competitività che ci hanno portato alla situazione attuale (ben vengano i giovani che matureranno la loro esperienza a fianco di chi amministrerà l’ambito, aspettando il loro turno).

Riguardo al rinvio per la nomina del nuovo Comitato crediamo che la proposta del Sig. Zilli sia un autentico autogol, la non gestione faunistica si è protratta per troppo tempo ed ogni giorno di rinvio è un giorno perso.

Rimaniamo in fiduciosa attesa che le persone che formeranno il nuovo Comitato non siano le medesime che hanno ricoperto i vertici del precedente, altrimenti, veramente avremo perso tutti, ma forse chi avrà perso di più saranno le Associazioni Venatorie che hanno indicato i candidati (confermando ancora di più i loro veri intenti) e l’amministrazione Provinciale che li rinominano. Di certo l’Assemblea degli iscritti, che ha già dimostrato di non subire decisioni non condivise, non rimarrà a guardare. In fin dei conti con il nostro voto abbiamo chiesto al Presidente della Provincia solo pochi ed elementari concetti: a governare il nostro ATC devono essere persone valide che attuano una gestione venatoria a noi gradita. Nulla di più! Presidente Foroni, se ci crediamo si può fare, i cacciatori sono con noi!

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